REDAZIONE PRATO

"Lavoratori mai più soli. Le istituzioni si muovano"

Lettera aperta del sindaco Prestanti. "E’ il momento di rompere il silenzio"

Edoardo Prestanti

Edoardo Prestanti

"Davanti ai duri fatti di Seano mi corre l’obbligo come primo cittadino di prendere posizione, di prendere parte, la parte dei lavoratori e della Costituzione italiana. Non possiamo rimanere in silenzio davanti ai fatti di Seano, dove sono stati compiute azioni gravi e preoccupanti. La gravissima aggressione subita dai lavoratori, e le loro condizioni di sfruttamento non riguardano soltanto gli operai e i sindacalisti coinvolti, ma riguardano tutti noi, riguardano tutto il distretto tessile, tutte le istituzioni, il mondo della politica e dell’imprenditoria, del sindacato e di chi trae la rendita da quei capannoni. E’ un fatto che ci chiama tutti in causa. Non possiamo più girare la testa dall’altra parte e pensare che tutto vada bene nel tessuto economico e sociale pratese. Le condizioni di tanti lavoratori del distretto tessile pratese, soprattutto di provenienza straniera, sono spesso comparabili allo sfruttamento, mentre l’insorgere di squadracce armate di spranghe che intervengono con il favore della notte, fa pensare a qualcosa di ancora peggiore, che ha il sapore dei fenomeni mafiosi. Risuonano come un monito, purtroppo inascoltato, le parole pronunciata da Papa Francesco quasi dieci anni fa in occasione della sua visita a Prato: “La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità”. Un cancro ed un veleno che ancora oggi scorrono nelle vene della nostra comunità. Assieme è necessario costruire una società dignitosa e giusta, libera dal moderno dogma del “profitto ad ogni costo”. Ripartire dal lavoro, fonte di uno sviluppo umano ed economico sostenibile, momento di partecipazione e di valorizzazione della persona stessa. Ripartiamo da tre essenziali obiettivi: a) la cultura dei diritti, come base di condivisione e cittadinanza tra tutti i soggetti del distretto economico. Con progetti per interventi di supporto all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo; b) la forza dei controlli, come strumento delle istituzioni per riportare in quei luoghi la legalità costituzionale. Con azioni di vigilanza e ispettive tramite task force e verifiche interforze, con il coinvolgimento dei mediatori culturali, e la formazione di equipe di lavoro multidisciplinari; c) responsabilità, di Stato e pubblica amministrazione, dei sindacati e dell’imprenditoria, dei proprietari dei capannoni e della comunità cinese. Confrontiamoci, e agiamo. Ai lavoratori dobbiamo dire che adesso non sono più soli, e che partendo dalla manifestazione di oggi, noi tutti saremo al loro fianco. Alle istituzioni dobbiamo chiedere, di rompere il silenzio e di passare all’azione".

Edoardo Prestanti

Sindaco di Carmignano