REDAZIONE PRATO

Lavori allo stadio? Sempre la solita croce Cantiere fermo: la consegna slitta ancora

Improbabile rispettare l’impegno di fine marzo. Anche la questione societaria tiene banco: prende forma l’identikit della cordata pratese

I lavori alla tribuna centrale del Lungobisenzio stanno quasi assumendo i contorni di un mistero. A quasi un mese dal duro botta e risposta fra l’amministrazione comunale e l’Ac Prato sui ritardi nella messa in sicurezza e nel restyling degli spalti vincolati dalla Soprintendenza, nulla si è mosso in via Firenze. Ci sono stati solo alcuni carteggi fra la società biancazzurra e la ditta che ha vinto l’appalto, nei quali si chiedeva di conoscere gli orari di allenamento della squadra laniera per evitare interferenze con i mezzi che avrebbero dovuto portare il materiale in cantiere. Scambi di mail a cui però non ha fatto seguito una reale ripartenza del cantiere fermo ormai dal 21 dicembre e mai più ripartito fra interferenze con altre lavorazioni interne allo stadio, Covid e condizioni meteo avverse. Quindi quando ripartirà il cantiere che deve porre fine alle infiltrazioni dal tetto della tribuna d’onore? Certezze ufficiali non ce ne sono, mentre le indiscrezioni parlano di una ripresa dei lavori programmata per la prossima settimana.

A questo punto diventa improbabile immaginare di riuscire a terminare l’intervento per fine marzo come invece auspicato dalla politica e dallo stesso Prato Calcio. Di questo passo il rischio è di vedere completato il restyling del Lungobisenzio per aprile inoltrato, utilizzabile quindi solo per un paio di partite casalinghe del campionato di serie D giunto ormai alla parte conclusiva della stagione. Con buona pace del Prato che attende l’ultimazione della tribuna centrale per fare partire alcuni contratti di sponsorizzazione e iniziare a comprendere il reale appeal di marketing dei biancazzurri. Per un altro mese, invece, le autorità resteranno sulla tribunetta provvisoria, la cui autorizzazione concessa dalla commissione di pubblico spettacolo scadrà proprio a fine aprile.

Ma al netto della questione stadio, in città a tenere banco sono soprattutto le voci su un eventuale cambio di proprietà dei biancazzurri. La frase del sindaco ai microfoni di Tv Prato - "Le richieste di interesse sul Prato ci sono state", per poi aggiungere "si tratta di imprenditori di alto profilo" - hanno suscitato numerose reazioni fra la tifoseria e il tessuto imprenditoriale cittadino. Ad avere manifestato interesse sul Prato sono state una cordata proveniente da fuori Toscana e un imprenditore del centro Italia che si è mosso tramite un emissario. Sullo sfondo c’è anche un gruppo di imprenditori pratesi. Con uno di questi, durante un incontro con Biffoni per parlare di tessile e di economia del distretto, la chiacchierata si è spostata pure sulle sorti del Prato. Dal dialogo è emerso il tifo per la squadra della città e il dispiacere nel vedere i colori lanieri lottare per non retrocedere in Eccellenza. Una proposta reale non è stata avanzata, ma comunque sono giunte rassicurazioni sulla disponibilità ad avviare un dialogo in caso di necessità (erano proprio i giorni del sequestro preventivo delle quote del Prato).

Del gruppo, l’unico a rispondere alle nostre sollecitazioni è Riccardo Matteini Bresci del Gruppo Colle, che però si limita a un lapidario "no comment". La sensazione è comunque quella che non ci sia nemmeno lontanamente alle porte una possibilità di trattativa, anche perché come ribadito dal presidente Stefano Commini "il Prato non è in vendita". Al massimo siamo di fronte alla rassicurazione di un gruppo di imprenditori pratesi che qualora ci fosse bisogno sarebbero disposti a dare una mano per aiutare la società biancazzurra.

Stefano De Biase