REDAZIONE PRATO

Lavori urgenti, la 325 va in in tilt. L’ira degli imprenditori per i disagi

Ieri mattina il cantiere-lampo per una perdita d’acqua a La Foresta ha causato lunghe code e ritardi

Auto e scooter in coda sulla 325: il traffico ieri è stato regolato da movieri

Auto e scooter in coda sulla 325: il traffico ieri è stato regolato da movieri

Può una semplice perdita d’acqua mettere in ginocchio un’intera vallata? A quanto pare sì: decine le segnalazioni arrivate in redazione ieri per l’ennesimo problema sulla Sr 325, la riparazione di una perdita che ha portato chilometri di code e costretto cittadini e aziende a ritardi sul lavoro e consegne.

Il tutto all’ora di punta, quando i tanti pendolari valbisentini si recano al lavoro. Il cantiere, non preventivato, è stato aperto alle 8 di ieri, a La Foresta, in prossimità dell’incrocio con la strada per Gamberame e Faltugnano, in un punto, situato nella parte più a sud della Vallata, che raccoglie gli automobilisti dei tre Comuni. "La polizia municipale della Valbisenzio – fanno sapere dal Comune di Vaiano – è intervenuta poco dopo, alle 9.10, e ha immediatamente stabilito che la circolazione avvenisse a mezzo di movieri (invece del semaforo) proprio per poter meglio gestire i flussi di traffico. A quell’ora del mattino, infatti, è fondamentale privilegiare lo scorrimento verso sud per raggiungere la città di Prato".

Il problema, secondo quanto hanno segnalato gli automobilisti, è stato proprio il semaforo – che aveva gli stessi tempi per entrambe le carreggiate, nonostante a quell’ora gran parte del traffico provenisse da nord – e il poco personale impiegato sul cantiere, che ha fatto percepire come poco urgente la chiusura del cantiere. A complicare le cose, un tamponamento che ha visto coinvolte 5 autovetture, stavolta nel Comune di Prato, poco dopo la galleria della Madonna della Tosse, in direzione sud-nord, nella tarda mattinata.

Proteste dunque dagli automobilisti, dai pendolati e anche dalle tante aziende che hanno ripreso il lavoro dopo le ferie.

"Se iniziamo così – hanno protestato gli imprenditori – figuriamoci come sarà la situazione quando riapriranno tutti e poi le scuole". E’ ancora fresca e aperta in Valbisenzio la ferita del 2 marzo scorso, quando una frana immobilizzò la valle per oltre un mese, e ancora alta è la percezione di rischio presente nei cittadini tanto che, scherzosamente, sui social hanno soprannominato "la mutanda" l’operazione di messa in sicurezza con reti del tratto franato, sentita come una soluzione provvisoria e incompleta, in una zona dove il rischio frane è noto da sempre. Da allora, dopo un gran parlare dell’urgenza di mettere a sistema una viabilità alternativa degna di questo nome, tutto tace, in attesa dello studio che uscirà dal protocollo d’intesa fra la Regione e gli enti locali, la cui restituzione è prevista nel 2025.

Claudia Iozzelli