
Controllo di vicinato: si passa alla fase operativa e Giovanni Mosca è il coordinatore dei gruppi del progetto che coinvolgerà tanti cittadini.
Giovanni Mosca, c’è soddisfazione per questo punto di arrivo?
"L’attuazione del controllo di vicinato significa dare ai cittadini la possibilità di collaborare in modo attivo per la sicurezza del proprio territorio: nessuno conosce la propria via, il proprio quartiere meglio di chi ci abita e nessuno più di loro è in grado di osservare le anomalie. Ringrazio il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore Flora Leoni per la fiducia che hanno riposto, affidandomi questo incarico di responsabilità che, mi preme precisare, svolgo senza nessun compenso economico, a titolo gratuito".
Quali sono gli obiettivi del controllo di vicinato?
"Il primo scopo è la prevenzione dei reati e il miglioramento della sicurezza. E’ importante imparare a cogliere i segnali di allarme e raccogliere le informazioni utili per le segnalazioni di furti in appartamento o tentativi di effrazione, furti di auto e su auto, aggressioni o rapine in strada, risse, scippi, truffe e raggiri porta a porta, vandalismi o danneggiamenti. Poi ci sono le situazioni non di tipo criminale, ma che minacciano la sicurezza del quartiere, ad esempio: i beni abbandonati, le condizioni di incuria che possono favorire la commissione di reati, la presenza di persone, cose o situazioni sospette o anomale rispetto alla vita della comunità e auto sconosciute in sosta prolungata".
Come funzionerà a livello operativo il progetto?
"Ogni gruppo deve avere un coordinatore che ha il compito di tenere i contatti con il coordinatore dei gruppi e il referente della polizia municipale e sarà in contatto con la chat dedicata. Il coordinatore che viene formato, si confronta periodicamente per fare il punto della situazione, per validare notizie e informazioni e invia le segnalazioni per tutte le situazioni anomale che il gruppo rileva ma che non hanno carattere di emergenza".
C’è anche un codice di comportamento da seguire?
"Certamente. Il rispetto è alla base di tutto e bisogna aderire al gruppo in modo onesto e trasparente, evitando e segnalando eventuali ’conflitti di interesse’, rispettare la privacy delle altre persone, evitando pettegolezzi o commenti personali offensivi o che possano in qualsiasi modo ledere la dignità, la riservatezza e la libertà delle altre persone. E mai diffondere le chat".
I cittadini cosa possono fare?
"Quando usciamo o rientriamo a casa, quando siamo impegnati in attività intorno a casa osserviamo bene ciò che ci circonda: in questo modo saremo in grado di capire se sta succedendo qualcosa di anomalo o di sospetto. Se notiamo persone che si aggirano in modo strano, ad esempio guardandosi intorno o fermandosi agli accessi delle abitazioni, fermiamoci a chiedere se hanno bisogno di aiuto con tutte le precauzioni del caso e possibilmente non da soli".
M. Serena Quercioli