Da ieri la cattedrale è chiesa giubilare e può essere meta di pellegrinaggi per ottenere l’indulgenza. Per decreto del vescovo Nerbini nella diocesi di Prato sono costituite chiese giubilari anche i santuari mariani (Carceri, Soccorso, Pietà e Giglio), la basilica di Santa Caterina de’ Ricci, la pieve di Sant’Ippolito di Vernio e le cappelle dell’ospedale Santo Stefano e quella del carcere della Dogaia.
In queste chiese sarà possibile ottenere l’indulgenza giubilare, secondo le consuete disposizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e le specifiche disposizioni stabilite dalla Penitenzieria Apostolica per il Giubileo 2025.
Il tema scelto da papa Francesco per questo Giubileo è quello della speranza, da qui l’invito di monsignor Nerbini a vivere con questo spirito il 2025: "Fuori dalle nostre chiese ci sono uomini e donne che aspettano segni significativi da testimoni credibili. Allora a noi tutti, alle nostre comunità viene chiesto di non sprecare questo tempo di grazia, mettendoci in autentico pellegrinaggio alla sequela di Cristo, prima di tutto rifuggendo dalla presunzione di essere già a posto e vivendo questo impegno nelle nostre famiglie, mettendoci alla scuola della famiglia di Nazaret".
Tra le varie riflessioni offerte, il vescovo ha citato Sammy Basso, il giovane biologo morto per una rara malattia genetica, che nel suo testamento ha scritto di non aver perso alcuna battaglia, "non c’è stata alcune battaglia da combattere – ha detto monsignor Nerbini citando le sue parole – c’è stata solo una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato concesso da Dio". Il vescovo ha terminato dicendo: "La speranza che il Giubileo ci chiede di ripescare nascosta nel profondo del nostro cuore appartiene alla nostra identità di battezzati, deve sempre rinascere dall’incontro con Gesù".