
Alberto Corona, imprenditore, col il bidone dell’indifferenziato
Spazzatura ovunque, anche sotto le automobili e i furgoni, e rifiuti non ritirati con puntualità nei giorni della raccolta “porta a porta“. Siamo in via Guido Rossa a Comeana dove le ditte da anni denunciano la presenza di discariche fisse e ora, dopo gli allagamenti del 14 marzo provocati provocati anche dai sacchi che hanno ostruito le caditoie, le aziende dicono basta.
"La scorsa settimana - spiega Alberto Corona, titolare della Florence Camper - per protesta io e altre ditte abbiamo lasciato per strada il bidone dell’indifferenziato perché non è stato ritirato da Alia. Questa “dimenticanza“ di Alia di cui non sappiamo il motivo è solo una goccia nel disagio e nella schifezza in cui dobbiamo lavorare da anni. Ora, la nostra pazienza è finita, inizieremo a presentare denunce per abbandono di rifiuti, a raccogliere firme e se necessario i nostri bidoni li lanceremo nel mezzo della strada perché la situazione è insostenibile". In pratica, in via Guido Rossa la minoranza delle aziende sono a conduzione italiana e seguono con rigore il calendario del "porta a porta", oltre a gestire ogni giorno i formulari dei rifiuti.
La maggior parte delle altre aziende invece espone tutti i giorni sul marciapiede i 3 bidoni (organico, indifferenziato, carta), il vetro e il sacco della plastica come se quotidianamente ci fosse un ritiro generale. E da regolamento sarebbe vietata l’esposizione di rifiuti nel giorno non consentito.
A questo si aggiunge il fatto che ditte, evidentemente abusive, passano di giorno e di notte a scaricare altrettanti sacchi di plastica, l’indifferenziato, gli ingombranti e i marciapiedi sono una perenne discarica. Impossibile sapere se di primo pomeriggio Alia è passata per il ritiro. Venerdì sul marciapiede c’era pure un water.
Le piogge del 14 marzo trascinarono per strada bidoni, sacchi e altri rifiuti molti dei quali si sono incastrati sotto i veicoli parcheggiati e venerdì scorso erano ancora lì. "La Taric - prosegue Corona - ci ha ulteriormente gravati di adempimenti, dei quali ancora non si conosce la ratio: ad esempio alcune volte la carta da ufficio non viene ritirata, così come il cartone, e dobbiamo provvedere con ditte private ma lo facciamo e paghiamo. Siamo stufi di vedere ogni giorno questa strada ridotta così. Qui arrivano clienti dall’Italia e dall’estero e proviamo vergogna. Le montagne di sacchi neri accostate alle ringhiere di confine costituiscono un potenziale rischio di incendio". Da via Guido Rossa arriva un grido di aiuto ed esasperazione che non può più essere sottovalutato.
M. Serena Quercioli