
La mostra “Prato, fabbrica di tessuti e di cultura. Il distretto fra storia e futuro“
di Maristella CarboninPRATOIl genio di “ieri“ incontra l’eccellenza di oggi e il risultato è di una bellezza senza tempo. Eterna, come la città che ospita la mostra “Prato, fabbrica di tessuti e di cultura. Il distretto tra storia e futuro“. La mostra è allestita infatti a Roma, a pochi passi da Montecitorio, nella Sala del Cenacolo, una chicca incastonata nel Complesso di Vicolo Valdina (Piazza di Campo Marzio 42) ed è un omaggio alla figura del grande designer Walter Albini (Busto Arsizio, 1941-Milano, 1983). Sono esposti alcuni figurini ideati dallo stilista per Latina, opera noir di Luca Ronconi scritta nel 1982 e mai andata in scena. Gli abiti sono stati realizzati dalla storica azienda tessile pratese Balli il Lanificio con un processo di ricostruzione "archeologica", partendo da 12 schizzi del designer di proprietà del Museo pratese. A quegli schizzi il lanificio Balli ha cambiato destino: eccoli, realizzati, testimoni di bellezza, a raccontare il distretto che funziona. E che sa uscire dalle fabbriche per fare cultura. Un intreccio perfetto, e che più pratese non si può: Ronconi al Fabbricone fece crescere il "Laboratorio di progettazione teatrale", incredibile esperimento della ricerca teatrale degli anni Settanta.
Prato ha conquistato una vetrina “capitale“ per mettere in mostra il suo saper fare: per raccontare il distretto eccellente in un periodo in cui la città finisce sulle cronache soprattutto per il suo distretto illegale, quello cinese. Prato si è spostata, non solo simbolicamente, alla Camera, per un momento d’orgoglio condiviso: accanto alla sindaca Ilaria Bugetti, i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria, del Museo del Tessuto, della Camera di Commercio, dell’università e della Fondazione Cassa di Risparmio. E’ stato un lavoro di squadra tra sindaca e parlamentari del territorio, Chiara La Porta (FdI), Erica Mazzetti (FI) e Marco Furfaro (Pd) a rendere possibile l’allestimento: Prato alla Camera dei Deputati ha presentato un modello partecipativo pubblico-privato in cui Comune di Prato, Museo del Tessuto e aziende del territorio collaborano alla valorizzazione e alla promozione culturale del distretto tessile più grande d’Europa. "Vogliamo mostrare a tutta Italia una tradizionale secolare che continua a guardare al futuro grazie a innovazione, fantasia e sostenibilità produttiva", le parole della sindaca Bugetti. Parlano di un "impegno corale" per valorizzare Prato e la sua tradizione tessile anche le deputate La Porta e Mazzetti.
La mostra portata a Roma nasce come naturale derivazione di "Omaggio ad Albini", esposizione a cura di Filippo Boretti, realizzata nel 2024 da Balli il Lanificio, spin-off della grande mostra che il Museo del Tessuto ha dedicato allo stilista lo scorso anno. Tra i vestiti mai cuciti, reinterpretati con tessuti Balli dall’ufficio stile dell’azienda pratese, ci sono un cappotto da donna, un raffinatissimo completo Chanel in due pezzi, un giubbotto da bambino, una tunica e un vestito da donna accompagnato dal suo soprabito senza maniche. Sorride il direttore del Museo del Tessuto, Filippo Guarini: "Portiamo a Roma anche il modo corale di fare le cose a Prato". Parla di "aggregazione intelligente tra il mondo delle istituzioni, cultura e impresa", Leonardo Raffaelli, managing director di Balli. La mostra resta aperta fino a venerdì (ore 10/19.30, ingresso libero).