Le idee di Leonardo vanno negli Usa. Trenta macchinari dedicati al volo

A Comeana c’è l’hangar dove l’artigiano Niccolai realizza i modelli in legno tratti dai disegni del genio di Vinci

Le idee di Leonardo vanno negli Usa. Trenta macchinari dedicati al volo

Gabriele Niccolai con il figlio Leonardo

Il genio di Leonardo Da Vinci rivive nelle macchine di legno realizzate dalla famiglia Niccolai e trenta modelli dedicati al volo, a febbraio, saranno alla mostra "The first flight" all’Air Space Museum di San Diego, negli Stati Uniti. A Comeana, in via Lombarda, c’è un hangar dove Gabriele Niccolai ha portato in esposizione i modelli e dove realizza una parte di questi.

La ditta, giunta alla terza generazione si trova a San Donnino, Campi Bisenzio. Ieri c’è stata la presentazione dei modelli destinati agli Usa a cuie hanno partecipato il sindaco di Signa Giampiero Fossi e il consigliere regionale Marco Martini. Niccolai ha illustrato il suo lavoro di artigiano del legno e del ferro. Già suo padre Carlo, intorno al 1960,decise di trasformare il suo laboratorio di accessori di alta moda in una fucina dove produceva macchine di Leonardo di alto livello di artigianato.

Negli ultimi 15 anni la ditta ha esposto nel mondo oltre 300 modelli: non solo le macchine di Leonardo ma anche le scoperte di Archimede, Galileo e il motore a scoppio di Matteucci e Barsanti. "L’aliante di Leonardo – spiegaNiccolai – è quello con cui un suo allievo si lanciò da Fiesole. E’ lungo 13 metri ed è suddiviso in 9 pezzi, del peso di oltre 100 kg. E’ costruito a mano, resterà un anno in mostra a San Diego e poi andrà in Colorado. Ho già esposto in Usa, gli americani hanno grande passione per le nostre invenzioni".

Diverse macchine e strumenti realizzati dai Niccolai sono al Museo Da Vinci a Firenze. La ditta, inoltre, tramite il supporto di studiosi, ha realizzato un totem touch screen: selezionando la macchina o lo strumento il display fornisce la sua storia. Il figlio di Gabriele, Leonardo, 20 anni, si è diplomato al Buzzi in meccanica ed è già impegnato in laboratorio, oltre a frequentare la facoltà di robotica all’università di Firenze.

M. Serena Quercioli