In campo nel distretto, in città e nel territorio. Dalila Mazzi, imprenditrice (è la guida della rifinizione Nuove Fibre), presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato, vicepresidente di Unioncamere nazionale (Unione italiana delle Camere di commercio) delinea prospettive e strategie confidando che Prato anche stavolta ce la possa fare.
Presidente Dalila Mazzi, si apre un 2025 pieno di incognite per Prato e il suo territorio. Sarà un anno molto importante. Il primo anno pieno di mandato Bugetti, il distretto alla prova delle nuove dinamiche del mercato, la tenuta del tessuto socio-economico.
"Il nuovo anno porta sfide cruciali per il nostro distretto, alle prese con dinamiche di mercato sempre più complesse. Il settore del tessile, pilastro economico locale, sta attraversando una crisi profonda, dovuta alla concorrenza internazionale e alle difficoltà imposte dall’evoluzione rapida e continua di un mercato sempre più complesso. In tema di energia, le imprese del distretto hanno investito in efficientamento energetico e utilizzo di fonti rinnovabili, ma l’aumento dei costi energetici e il divario competitivo con i Paesi vicini sono punti critici che aggravano la situazione in atto".
Si rischia che la crisi diventi strutturale specialmente nel settore Moda. Ma tutto il distretto soffre una domanda ingessata anche dalle grandi maison. Che fare?
"Il distretto tessile deve proseguire con il percorso di innovazione, iniziato da molte imprese locali, per mantenere la sua competitività. Continuare a sviluppare anche il tema della sostenibilità. Prato è ben posizionata per affrontare le sfide della sostenibilità, sia per la tradizione del riciclo sia per i grandi passi fatti in avanti per sviluppare la tracciabilità pur in un contesto di filiera frammentata. Parallelamente dovremmo lavorare sulla riorganizzazione della filiera, che permetterebbe di porsi sul mercato con una capacità contrattuale maggiore".
Il tavolo di distretto di cui lei fa parte è strumento efficace capace di incidere? C’è il tradizionale spirito sinergico?
"Se oggi esiste ancora quello spirito collaborativo che ha reso il distretto pratese un modello in passato, lo si può sicuramente trovare anche nel tavolo di distretto, che ha già dimostrato la propria efficacia, come nel caso del contributo straordinario di 10 milioni di euro, sostenendo gli investimenti strategici delle nostre aziende tessili".
Una parte di produzione a Prato è sinonimo di sfruttamento e precarietà. Servono ispettori e controlli mirati. Bisogna dare una svolta?
"La presenza di sfruttamento e precarietà in una parte della produzione a Prato è una questione che non può essere ignorata. Va dato atto che negli ultimi tempi si coglie un pregevole attivismo nei controlli: bene procedere così, con sempre maggiore determinazione. Il tema è cruciale e merita ogni sforzo".
Sicurezza, molti negozi presi di mira da ladri e spaccate. In centro storico e nelle frazioni. Molti esercenti sono arrabbiati e preoccupati.
"La preoccupazione e la rabbia degli esercenti sono assolutamente comprensibili: un’ondata di furti e spaccate non solo danneggia economicamente, ma mina anche il senso di sicurezza di tutta la città. Vale quanto dicevo prima: la legalità, in tutte le sue manifestazioni, esige la massima attenzione".
Infrastrutture, Prato aspetta il tunnel del Soccorso e il metrotram.
"Le infrastrutture rappresentano una questione cruciale per il futuro di Prato: qualità della vita, mobilità dei cittadini e competitività del territorio. Il tunnel del Soccorso è un’opera essenziale per alleviare la crescente pressione sul traffico di una delle arterie più trafficate della città, oggi soffocata da un congestionamento che rende quasi insostenibile la viabilità quotidiana. Collegamenti anche esterni più efficienti come quelli previsti dalla metrotramvia sono ugualmente necessari".
E il parcheggio sotterraneo in piazza Mercatale?
"Sebbene possa rappresentare una soluzione vantaggiosa, è fondamentale che sia realizzato rispettando il tessuto urbano e le necessità di cittadini e imprese ubicate nel centro cittadino".
Visione di area vasta nella Piana Firenze-Prato. C’è bisogno di una riflessione approfondita per una prospettiva condivisa.
"Le parole chiave sono due: coesione e responsabilità, perché quanto accade nella piana incide trasversalmente su cittadini, imprese e tante amministrazioni diverse e richiede una visione d’insieme. Occorre ragionare in un’ottica non limitata al campanile, ma orientata a una comunità allargata, mettendo le priorità comuni al di sopra di interessi particolaristici".
Luigi Caroppo