A sfilare accanto agli operai sfruttati c’erano anche i rappresentanti delle istituzioni, dei partiti (sopratutto Pd e Movimento 5 Stelle), dei sindacati, dell’Anpi e dell’Arci. Come annunciato, c’era il presidente della Regione Eugenio Giani, insieme alle assessore regionali al lavoro e all’ambiente, Alessandra Nardini e Monia Monni. "Toscana, terra di lotte sindacali, non può tollerare violenze e abusi di questo tipo – ha detto il governatore –. È necessaria un’azione forte di tutti per tutelare i diritti e garantire che il coraggio di manifestare non venga soffocato dalla paura. Oggi più che mai, la difesa del lavoro dignitoso è una priorità".
L’assessore Monni ha annunciato che la Regione intende portare avanti il progetto lavoro sicuro per controlli mirati nelle aziende. "Questo sistema va scardinato partendo dalla ricerca dei responsabili – ha aggiunto –. Il lavoro è nel Dna di questo territorio e vedere una situazione del genere fa male. Chiaramente l’azione che potrà fare la Regione non basta ma è necessaria una presa di posizione".
Ha sfilato in corteo anche il consigliere regionale del Pd Marco Martini, mentre per il Comune di Prato c’erano gli assessori Marco Sapia, Maria Logli e Sandro Malucchi, a testimoniare solidarietà e vicinanza ai lavoratori. Unico esponente del centrodestra a partecipare alla manifestazione è stato il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri. C’era poi Federica Petti, il vicesindaco di Campi Bisenzio: "Campi ha già vissuto e sta vivendo la situazione dell’ex Gkn – ha dichiarato – e siamo sempre stati al fianco dei lavoratori. In questo caso sono stati calpestati anche altri diritti fondamentali come quello di sciopero, per non parlare delle aggressioni subite dai lavoratori: la nostra vicinanza era doverosa".
Non poteva mancare don Stefano Soresina, il parroco di Seano. "E’ una situazione che scuote le coscienze – è stato il suo commento – . In questo clima è doverosa la presenza della chiesa. Proprio per dare un segnale. Quando sono venuto in questa zona, girando per le strade, per le benedizioni un po mi ero reso conto del lavoro senza sosta e delle condizioni dei lavoratori. La violenza però è inaccettabile e non bisogna subirla in silenzio. Col tempo occorrerà avviare anche qui un’operazione di pastorale sociale e del lavoro".
M.S.Q.