REDAZIONE PRATO

Le orate? Dal paradiso di Capraia E l’allevamento è un vero gioiello

Il pesce che arriva dalle acque dell’isola è il prodotto di filiera che garantisce 100 punti sulla tessera Coop L’impianto della cooperativa Maricoltura e Ricerca è unico nel suo genere: si trova in un parco protetto

Orate che arrivano direttamente dal mare incontaminato dell’isola di Capraia. E’ questa la specialità da acquistare questa settimana nei punti vendita Unicoop Firenze per vedersi accreditati cento punti extra sulla carta socio. Domani sarà pubblicato sul nostro giornale il post-it coupon, da staccare e presentare alla cassa insieme al pesce, allevato in mare aperto a 36 miglia da Livorno dalla cooperativa Maricoltura e Ricerca, che ha fatto dell’ecosostenibilità e dell’innovazione i suoi punti di forza. Otto le vasche con orate e branzini: le correnti li costringono ad un continuo movimento che migliora la qualità della loro carne. Dopo 18-24 mesi i pesci raggiungono la pezzatura minima, 450 grammi circa, e sono pronti per la vendita nei supermercati Coop.fi in Toscana.

L’impianto di acquacoltura è nato nel 1998, da un progetto sperimentale promosso da Arpat per ridurre lo sforzo di pesca. E’ poi andato in disuso e nel 2006 le tre vasche, in stato di abbandono, sono state rimesse in moto dalla cooperativa Maricoltura e Ricerca. Il suo impianto è unico nel suo genere, perché situato in un parco marino protetto. È battuto da onde di sette metri essendo esposto ai venti per 180 gradi e le vasche hanno oltre 20 metri di profondità subacquea su un fondale medio di 50, il che consente maggiore ossigenazione e corrente. "Abbiamo vinto una sfida – spiega Stefano Dini, socio della cooperativa Maricoltura e Ricerca – creando un impianto quasi irrealizzabile, tecnicamente avanzatissimo, con difficoltà di gestione incredibili, ma che vanta un sistema di alimentazione dei pesci unico nel Mediterraneo, che valorizza la capacità nutritiva del mangime e riduce la dispersione del cibo in mare".

"L’impianto – aggiunge il presidente della cooperativa, Fabio Giorgi – è estensivo, tant’è che abbiamo allargato il diametro delle vasche per avere ancora meno densità, al massimo cinque chili di pesce al metro cubo".

"La filiera delle orate allevate in mare aperto a Capraia e vendute nei reparti pescheria di Coop.fi è corta e garantita da controlli accurati sulla qualità di questo pesce d’eccellenza. Il prodotto è, infatti, il risultato di un progetto nato in collaborazione con la cooperativa Maricoltura e Ricerca, che, negli anni, si è affermato come modello di itticoltura studiato e monitorato a livello europeo", afferma Carlo Calusi, responsabile carni e pesce di Unicoop Firenze. "Grazie ad un lavoro costruito nel tempo, in un anno assicuriamo ai nostri soci e clienti oltre 250 tonnellate di pesce di qualità, allevato in Toscana e nel pieno rispetto del benessere animale".