Le scuole materne vanno al cinema. Cortometraggi senza dialoghi: "Così creiamo vera inclusione"

Torna il progetto Cinefilante: coinvolgerà 2000 piccoli alunni e 200 insegnanti

Le scuole materne vanno  al cinema. Cortometraggi senza dialoghi: "Così creiamo vera inclusione"

La presentazione di Cinefilante in Comune con i partner del progetto

I piccoli studenti della scuola dell’infanzia vanno al cinema. Sale con luci soffuse, volume più basso e cortometraggi senza dialoghi, ma solo storie per immagini. Un progetto che arriva al suo terzo anno e che ha lo scopo di avvicinare i più piccoli al mondo delle sale cinematografiche offrendo un’esperienza insolita per quell’età, ma anche di abbattere barriere. Perché un film senza dialoghi può essere seguito da chi l’italiano ancora non lo parla e da chi ha difficoltà.

Nel nome dell’inclusione torna "Cinefilante la scuola dell’Infanzia al cinema" che ha ottenuto il finanziamento di 85mila euro dal ministero dell’istruzione e delle cultura vincendo un bando nazionale. L’iniziativa, unica in Toscana e sul territorio nazionale, coinvolgerà 28 scuole dell’infanzia, per un totale di circa 2000 bambini e quasi 200 insegnanti.

"Queste iniziative ci permettono di portare i nostri piccoli al cinema, per molti un’esperienza nuova, ma anche di fargli condividere un momento insieme ai genitori, i quali visionano per primi i film. Credo che questa sia davvero una nota di qualità per la nostra città e per le nostre scuole quindi l’auspicio è che si vada avanti e che il progetto venga apprezzato", commenta la sindaca Bugetti. Il progetto si articola attorno a proiezioni di cortometraggi scelti in base al loro valore artistico e contenuto e adatti alla sensibilità e capacità d’attenzione dei

bambini e delle bambine dai 3 ai 5 anni. "Cinefilante è un progetto educativo a lungo termine che si propone di accompagnare i bambini delle scuole dell’infanzia dai 3 ai 5 anni in un primo incontro con il cinema attraverso proiezioni di film, laboratori in classe e materiali pedagogici - spiega la responsabile del progetto per la Casa del Cinema Pamela Maddaleno - È una iniziativa fondamentale perché permette ai piccoli di approcciarsi a un mondo che difficilmente avrebbero l’occasione di incontrare in altri modi, nonostante siano già sollecitati dai video attraverso gli schermi tascabili che,

trattandosi di una visione solitaria, si contrappongono a quella collettiva della sala cinematografica. È quindi anche un modo per prevenire la sovraesposizione agli apparecchi tecnologici e digitali". Partner d’eccezione, primo fra tutti il Comune di Prato, che offre il supporto di un coordinamento pedagogico specializzato nell’Infanzia, che parteciperà alla redazione dei materiali pedagogici con il contributo della Sala Ragazzi e Bambini della Biblioteca Lazzerini e che si occuperà del monitoraggio e valutazione; Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana attraverso il Centro Pecci, dotato di un dipartimento dedicato all’educazione, continuerà a portare avanti, una ricerca specifica sulla videoarte per piccolissimi e che ospiterà proiezioni nella sua sala cinematografica e laboratori nelle sue aule dedicate alla didattica: quest’anno saranno coinvolti circa 600 alunni e alunne infine anche il Museo del Tessuto aderisce con una proposta specifica sul tema del tessile, ospitando proiezioni e offrendo, alle quattro classi prime della scuola primaria coinvolta, la visita guidata al museo e un percorso di laboratori in classe per scoprire attraverso le immagini l’arte tessile. cultura.

Il progetto include anche 4 classi prime della primaria del Marco Polo, ad altissima densità di studenti stranieri. Trattandosi di bambini e bambine delle prime, che faticano ad apprendere la lingua italiana e a integrarsi, è stata elaborata un’azione specifica utilizzando il cinema per far conoscere l’attività che ha caratterizzato storicamente il distretto industriale di Prato.

Si.Bi.