Sessant’anni e non sentirli. Sentire invece l’affetto degli ex alunni, nonni, figli e nipoti che continuano a varcare la soglia del portone di via Ofanto, oggi come sessant’anni fa. Sessant’anni in cui la scuola paritaria Cuore Immacolato di Maria ha visto un quartiere cambiare pelle, quello del Sacro Cuore, sempre più multietnico. Tempi che cambiano, quelli che fotografa la direttrice, suor Stefania Pannacchione, ma sempre con l’amore immutato verso i più piccoli trasmettendo la sensazione di far parte di una famiglia. "Siamo sempre stati una realtà aperta al cambiamento: qui abbiamo quasi il 50% di alunni di origine cinese. I loro genitori sono consapevoli del nostro progetto educativo, sanno che offriamo un’istruzione cattolica e per loro va bene. Siamo un piccolo laboratorio di inclusione". Intanto fervono i festeggiamenti per le sessanta candeline che domani pomeriggio spegnerà la scuola, in occasione del secondo raduno degli ex alunni e dei settant’anni di professione religiosa di suor Agnese, altra colonna portante del Cuore Immacolato di Maria che accoglie oltre 200 iscritti dal nido fino alla primaria. Sarà dunque una festa nella festa: dopo la celebrazione della messa alle 17, gli spazi si coloreranno con tanti momenti di condivisione e convivialità a sostegno della scuola, con un aperitivo organizzato dai genitori e dagli ex genitori. "Ne abbiamo fatta di strada - racconta suor Stefania - Siamo sempre stati un punto di riferimento nel quartiere e, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a riqualificarlo facendo gli ultimi lavori per una scuola più ‘green’ con la sostituzione del cappotto termico". L’amore per i bambini prima di tutto. E il rispetto reciproco, alla base del dialogo anche con chi proviene da lontano.
Ma.La.