REDAZIONE PRATO

Le tasse in scadenza. I parlamentari pratesi in pressing sul governo: "Proroga in arrivo"

Oggi il consiglio dei ministri: è l’ultimo giorno per rinviare i pagamenti. FdI: "La disponibilità c’è, manca un documento della Regione". Le aziende in attesa. Confcommercio: "Dover pagare sarebbe assurdo". .

Le tasse in scadenza. I parlamentari pratesi in pressing sul governo: "Proroga in arrivo"

Il tempo per il governo è quasi scaduto. La richiesta arrivata da industriali, artigiani, commercianti, tecnici e professionisti di rinviare il pagamento degli adempimenti fiscali per i territori alluvionati ha le ore contate. Oggi, infatti, è l’ultimo giorno per potersi mettere in regola con il versamento dell’Iva, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali per i dipendenti relativi al mese di novembre. E quindi se dal consiglio dei ministri non arriverà un provvedimento dell’ultim’ora, in molti pagheranno nonostante tutte le difficoltà del post alluvione (ammesso che non l’abbiano già fatto). Ieri in tarda serata la deputata FdI Chiara La Porta ha riferito che il governo è pronto a concedere la proroga, ma ancora non c’era un documento della Regione, ovvero il dettaglio dei Comuni colpiti mentre la richiesta di stato d’emergenza regionale sarebbe arrivata solo martedì. Adesso dunque è una corsa contro il tempo per arrivare già oggi ad un decreto, altrimenti tutto slitterà al prossimo consiglio dei ministri e si cercherà di trovare un modo per non penalizzare le aziende.

Il mondo delle imprese al governo e alla politica ha chiesto un gesto di comprensione: da un lato tante aziende nell’alluvione hanno perso materiale d’archivio e macchine d’ufficio mettendo in crisi la parte amministrativa e di contabilità, dall’altro c’è chi si è ritrovato con centinaia di migliaia di euro di danni e con lo stabilimento ancora fermo causa allagamento. Sospendere il pagamento degli adempimenti fiscali avrebbe quindi, secondo le associazioni di categoria, dato una piccola boccata d’ossigeno, anche alla luce del rebus ristori.

"La mancata sospensione delle scadenze fiscali e contributive a carico delle imprese alluvionate di Pistoia e Prato, è un fatto inconcepibile – ha attaccato ieri Confcommercio – Aziende che hanno perso tutto e che ancora non sanno se e quando riusciranno a ripartire, si trovano in questo modo nella singolare condizione di subire un altro smacco. Mentre Arera sospende le richieste relative alle utenze di acqua, luce e gas, sugli altri fronti tutto tace. È incomprensibile che non sia compresa anche la sospensione della Tari. Stiamo assistendo all’assurdo. Il commissario Giani, la Regione ed i Comuni si facciano sentire con il governo".

L’ultima speranza per le imprese di rimandare i pagamenti di oggi è data dalla seduta del consiglio dei ministri delle 13,30, dove la politica pratese auspica di poter mettere all’ordine del giorno anche il provvedimento per i territori alluvionati. Con questo obiettivo sta lavorando la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti: "Sono in costante contatto col Mef – spiega –. Da giorni sto lavorando per arrivare a questo stop. Al ministero è arrivata solo martedì dalla Regione la richiesta di stato d’emergenza regionale, senza la quale il governo non poteva procedere con la sospensione degli adempimenti fiscali. Ora serve un decreto del Mef da portare in consiglio dei ministri. I tempi sono stretti ma l’auspicio è quello di farcela".

C’è anche un problema burocratico, perché le tasse andrebbero pur sempre pagate nell’anno fiscale di riferimento. Quindi anche qualora lo stop arrivasse oggi, avrebbe validità per un mese, fino al 20 dicembre. Questo a meno di una deroga da parte del ministero per consentire di pagare nel 2024 gli adempimenti del 2023. Una strada però complicata e che richiederebbe al governo di trovare nuove coperture finanziarie.

"Sulla sospensione degli adempimenti fiscali ci stiamo lavorando – sottolinea ancora la deputata di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta –. Lo abbiamo chiesto al governo, ne stiamo parlando col ministero dell’Economia e delle Finanze, c’è una questione tecnica da risolvere ma l’auspicio è quello di venire incontro a cittadini e imprese che sappiamo essere in forti difficoltà". Anche il sottosegretario Patrizio La Pietra (FdI) è impegnato per capire se e come si può intervenire: "Ad ora non c’è l’elenco regionale dei comuni alluvionati – ha detto anche lui ieri nel tardo pomeriggio – Senza il governo non può fare nulla". Proprio ieri però la Regione ha diffuso l’elenco dei 62 comuni maggiormente colpiti (la provincia di Prato c’è tutta).

Sempre oggi scadrà la possibilità dell’utilizzo in compensazione dei bonus energia e gas per il primo e secondo trimestre 2023. Superata la scadenza odierna si passerà poi al 30 novembre, quando scadrà la seconda rata di acconto per le imposte sui redditi (IresIrpef) e l’Irap. Poi ci sono l’invio della dichiarazione dei redditi e Irap relative al 2022 e l’effettuazione degli investimenti sui beni materiali Industria 4.0. Infine il 16 dicembre scadrà il tempo per il versamento dei saldi Imu 2023, Iva, ritenute fiscali e contributi previdenziali per i dipendenti. In attesa di una risposta al fotofinish, dal ministro Tajani ieri sono arrivate conferme anche in Parlamento (in risposta a un question time presentato dalla deputata Mazzetti) sui fondi per Prato: un pacchetto di finanza agevolata del valore complessivo di 300 milioni.

Infine la Cgil ieri ha chiesto la "cassa integrazione straordinaria per i lavoratori appartenenti a imprese costrette a interrompere la produzione per colpa di acqua e fango", sollevando anche il tema della carenza d’organico negli uffici dell’Inps.

"Mancano 16 addetti rispetto alla pianta organica prevista – sottolinea Sandro Malucchi della Funzione Pubblica Cgil – e ci sono 5 pensionamenti alle porte. In pochi anni si sono perse 55 postazioni di lavoro e gli 80 dipendenti presenti in ufficio saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la coesione sociale di un territorio martorizzato dall’alluvione". Sdb