Le uova della discordia: "Stasera le regalo io"

La provocazione dello chef. "La fattura da 400 euro? Erano 12 commensali" .

Le uova della discordia: "Stasera le regalo io"

Le uova della discordia: "Stasera le regalo io"

C’è la pizza alla Bismark e l’uovo "alla Curcio", un uovo cotto a bassa temperatura con funghi porcini, crema di cime di rapa e una spuma di patate. Altro che uovo. Più raffinato ed elaborato di una qualsiasi pizza, è stato servito – a provocazione – ieri sera al ristorante "Myo" del Centro Pecci, durante l’aperitivo per l’inaugurazione della mostra "Diego Marcon. Glassa". "Le uova le ho regalate io perché sono stufo di queste polemiche sul mio locale – attacca Angiolo Barni, titolare insieme alla moglie del ristorante finito al centro delle critiche del consigliere comunale della Lega Marco Curcio – Posso regalare le uova visto che a questo centro ho già dato tanto. Siamo stati gli unici privati che in questo spazio hanno messo i propri soldi. Quando siamo arrivati qui non c’era nemmeno il pavimento in cucina. Ci fu detto di farci i lavori da soli perché non avevano più soldi. E poi si viene a fare polemiche sui conti dei pranzi come se il problema del Pecci fosse il ristorante. Pensassero alle cose serie". Barni si riferisce alla nuova fattura da 400 euro tirata fuori da Curcio dopo la polemica delle uova a 60 euro. Si tratta della fattura rilasciata dal ristorante alla Fondazione per una cena risalente al 2019 in cui erano presenti il sindaco Biffoni e l’ex direttrice Cristiana Perrella. "Si parla di 400 euro divisi per 12 commensali (33 euro a testa, ndr), ma questo Curcio non lo dice – spiega ancora Barni – I membri della Fondazione vengono a mangiare qui una volta ogni tre, quattro mesi. Forse Curcio cerca di mettere in difficoltà la nostra attività citando continuamente le fatture pagate dalla Fondazione verso il ristorante, con prezzi di favore e cifre assolutamente esigue? Già è un periodo difficile, la gente ha sempre meno soldi. Si fa passare il mio ristorante come un locale dove si spende chissà quanto. Le uova ’famose’ sono ’piatti’ al tartufo, pensati, studiati dietro cui c’è una lunga preparazione. Finché questo posto non verrà tolto alla politica e verrà restituito alla città non potrà mai decollare".

L.N.