REDAZIONE PRATO

Lega, una proposta per sostenere il "Destination Wedding"

Il Consiglio comunale di Prato propone di promuovere il turismo attraverso il Destination Wedding, sostenendo il settore dei matrimoni per attrarre coppie italiane e straniere e generare benefici economici per il territorio.

La promozione del turismo a Prato attraverso un sostegno al settore dei matrimoni e in particolare del Destination Wedding (le nozze celebrate in un luogo che non sia la città natale o di residenza degli sposi). E’ questo quanto previsto dall’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale dal gruppo "Lega-Salvini Premier", con Claudio Stanasel come primo firmatario. "Il Destination Wedding rappresenta una crescente tendenza nell’ambito dei matrimoni. Peraltro, secondo i più recenti dati Istat, nel 2022 si è registrato nel nostro Paese una crescita delle celebrazioni delle nozze e delle unioni civili. A Prato ad esempio - spiega Stanasel - il numero di matrimoni è aumentato quasi del 15%. La nostra provincia è ricca di dimore storiche e paesaggi unici, che possono attrarre coppie italiane e straniere desiderose di sposarsi, generando benefici economici per il territorio".

Ne è convinta anche Clara Trama, presidentessa dell’Associazione Italiana Wedding Planner, nata a Prato nel 2018 per aiutare i nuovi professionisti del settore. "Abbiamo la fortuna di lavorare in una delle Regioni più ambite a livello di Destination Wedding. Ma a volte incappiamo in lacci burocratici, come quello per accedere a dei fondi. Vogliamo tutelare la nostra professione". Dunque, le proposte, sintetizzate da Stanasel: "Creare un network di servizi e fornitori locali qualificati, lavorare alla semplificazione delle procedure burocratiche; facilitare l’accesso ai fondi regionali, nazionali ed europei per gli operatori del settore; implementare una strategia di comunicazione; fornire supporto e incentivi agli operatori locali che investono nel settore e supportare la professionalizzazione della figura del Wedding Planner, mediante corsi di formazione specifici e il riconoscimento di un albo professionale".

Francesco Bocchini