REDAZIONE PRATO

L’esempio di Cogefis. E’ stato il primo welfare. Ora venti defibrillatori per aziende più sicure

Industria e sindacati insieme per salute, sicurezza e benessere. La realtà del fondo intervento sociale compie cinquant’anni. L’apparecchio salvavita consegnato alla tintoria "Ma.Vi.".

L’esempio di Cogefis. E’ stato il primo welfare. Ora venti defibrillatori per aziende più sicure

Industria e sindacati insieme per salute, sicurezza e benessere. La realtà del fondo intervento sociale compie cinquant’anni. L’apparecchio salvavita consegnato alla tintoria "Ma.Vi.".

E’ stato un welfare ante litteram, nato negli anni Settanta quando Berta filava: allora industria e sindacati pensarono di promuovere servizi per la salute, la sicurezza ed il benessere dei lavoratori grazie al versamento da parte delle aziende dell’1% della retribuzione ordinaria dei dipendenti. E da questa intuizione di Unione Industriale, oggi Confindustria Toscana Nord, e Cgil, Cisl, Uil nacque Cogefis, il Comitato gestione fondo intervento sociale: quello pratese è stato uno dei primi esempi in Italia e ancora oggi svolge la sua funzione. A maggior ragione nell’anno in cui celebra i suoi primi 50 anni, che cadono in uno dei periodi di crisi più dura e lunga del distretto tessile. Cogefis, dopo aver superato il meccanismo del contributo aziendale con altre forme di sostegno, ha deciso di dare un segnale concreto di supporto all’imprenditoria con un progetto speciale, finanziato dal Comitato: la donazione di 20 defibrillatori ad altrettante aziende, individuate in modo da colmare lacune nella distribuzione sul territorio degli strumenti salvavita.

L’annuncio è stato dato ieri in occasione dell’annuale cambio della guardia alla presidenza col subentro di Marco Bucci, segretario Cisl Firenze-Prato, alla vicepresidente di Ctn Fabia Romagnoli, adesso nel ruolo di vice anche nel Comitato.

Il primo apparecchio è stato donato - ed accolto con grande plauso - alla tintoria Ma.Vi. di Ivo Vignali, in via Toscana. Ed è qui che Cogefis ha presentato il suo rinnovato impegno sociale. "I contributi economici che Cogefis ha distribuito nel corso del tempo a favore dei lavoratori sono stati importanti per entità e per rilevanza sociale delle destinazioni – spiega il neo presidente Bucci – dalla formazione professionale e per la sicurezza agli asili nido, dai trasporti alla medicina del lavoro e alla ricerca, dalla prevenzione alle mense. Per quegli anni parliamo di 2 miliardi e 250 milioni di lire, una somma che oggi corrisponderebbe a qualche decina di milioni di euro. Poi il Comitato ha lavorato più ‘nell’ombra’, ma con risultati sempre rilevanti". Cogefis ha sostenuto la FIL-Formazione Innovazione Lavoro, oggi nel sistema regionale ARTI, e ha contribuito allo strumento di formazione online per la sicurezza che è Sicurf@d, adesso in aggiornamento con i fondi speciali per Prato (grazie ai famosi 10 milioni). Più recentemente, Cogefis ha finanziato, con il Comune, le indagini dell’Osservatorio del mercato del lavoro. "I 20 defibrillatori che abbiamo pensato di donare per celebrare il 50° anniversario della fondazione vanno nella direzione della tutela della salute dei lavoratori. E non solo – aggiunge Romagnoli – . Qualsiasi cittadino che si trovasse in zona e avesse necessità di un intervento salva-vita a seguito di un malore cardiaco potrà usufruirne". Cogefis è pronto ad estendere il numero di defibrillatori e donerà il pacchetto intero alle aziende aderenti: apparecchio e formazione. "La formazione sarà garantita grazie alla collaborazione con la Asl Toscana Centro per realizzare un primo corso di formazione e con l’associazione di medici di medicina d’urgenza Iemig-Italian Emergency Interest Medicine Group, per i successivi aggiornamenti", spiega Romagnoli. "E’ la prima volta che avremo un mappatura dei defibrillatori sul territorio. Ciò sarò molto utile per gli interventi coordinati dalla centrale", afferma Giorgio Giuliani, direttore dell’Emergenza territoriale. Tra le sinergie sanitarie preziose sono stati ricordati il dottor Alessio Baldini, presidente di Iemig, il vice Franco Lai ed il direttore del pronto soccorso Simone Magazzini. Per Lorenzo Pancini, segretario della Cgil Prato, "la sicurezza sui luoghi di lavoro è un tema ricorrente negli interventi del Comitato. E’ importante che l’impegno di Cogefis sia anche nel curare l’aspetto della formazione: formare delle persone all’uso del defibrillatore è un investimento a favore della comunità". Infine per Rodolfo Zanieri, coordinatore della Uil Prato "salute e sicurezza devono essere priorità in azienda e vanno declinate in tutte le modalità possibili. La diffusione dei defibrillatori non è omogenea a Prato: introdurne nelle aziende, dando la priorità a quelle ubicate nelle aree meno fornite, è un importante servizio per la comunità".

Sara Bessi