REDAZIONE PRATO

L’ex sindaco Cenni: "Il mio progetto: nulla a che fare con questo"

La replica: "Dopo vari studi, si optò per il tramtreno lungo la direttissima. Senza sventrare la città, spendendo tanti soldi. Un’ipotesi valida anche oggi". .

Roberto Cenni, sindaco di Prato dal 2009 al 2014, sostenuto dal centrodestra

Roberto Cenni, sindaco di Prato dal 2009 al 2014, sostenuto dal centrodestra

"Il mio progetto di tramvia come quello dell’attuale giunta? Non riesco proprio a capire come l’assessore Sanzò abbia potuto dire una cosa del genere". L’ex sindaco Roberto Cenni, l’unico sostenuto dal centrodestra nella storia di Prato, stavolta ha deciso di non restare in silenzio. "Non è mia abitudine intervenire nei dibattiti politici, ma in questo caso è necessario per chiarire come stanno le cose – puntualizza –. Dopo aver effettuato uno studio di fattibilità per modificare un progetto di tramvia ereditato dalla giunta precedente, era 15 anni fa, ipotizzando un collegamento tra la stazione e il Pecci, si optò per un progetto completamente diverso: realizzare un tramtreno, non una tramvia. In quel progetto non si trattava di scavare, spendere tanti soldi, ma semplicemente di sfruttare al meglio i binari della Direttissima. L’investimento era per l’acquisto dei mezzi: sull’esempio di quanto fatto anche all’estero, c’era la possibilità di far correre sui binari ferroviari anche convogli più simili a tram, attrezzati per effettuare più agilmente fermate e ripartenze. I collegamenti con Firenze avrebbero coinvolto la Vallata, da Vernio in giù. Sono ancora convinto della bontà di quel progetto".

Dai tempi dell’opzione tramtreno di anni ne sono passati ormai 15, le soluzioni tecnologiche si sono evolute, i problemi di mobilità nella Piana sono invece sempre pià difficili da risolvere. "A parte la differenza tra tramtreno e tramvia, che è sostanziale, non capisco cosa c’entri Campi Bisenzio – aggiunge Roberto Cenni –. E’ vero che negli incontri con gli amministratori degli altri comuni, perché è ovvio che i nodi del traffico si risolvono solo fra territori, si parlò di Campi: il tramtreno poteva essere una soluzione anche per una parte dei campigiani e si era ipotizzata la realizzazione di parcheggio scambiatore al servizio del percorso della Direttissima". L’ex sindaco ha anche altro da dire. "Purtroppo quel progetto si arenò di fronte a dinieghi a mio avviso non ragionevoli – continua –. La Regione eccepì che non c’erano pensiline adatte ad accogliere tanti pendolari. Sembra incredibile, ma andò così. Evidentemente c’è chi considera più semplice sventrare le città e spendere tanti milioni per realizzare dal nulla una tramvia, che trovare una soluzione per le pensiline".

Nel frattempo lungo la Direttissima ormai da qualche anno ci sono i complessi cantieri per gli adeguamenti richiesti dalle norme europee per il trasporto merci, con miglioramenti nella funzionalità delle stazioni e nella sicurezza delle gallerie. "Merci e passeggeri possono convivere come è sempre successo – aggiunge l’ex sindaco Cenni –, come avviene nei Paesi più evoluti, con le merci che viaggiano soprattutto di notte. Non sono un tecnico, ma sono convinto che verificare con serietà e senza pregiudizi la fattibilità di un tramtreno potrebbe essere utile anche oggi. Certamente preferirei valutare questo per migliorare i collegamenti tra Prato e Firenze, piuttosto che spendere tanti soldi pubblici, ridurre la città a un cantiere per anni, solo per arrivare con la tramvia a Campi Bisenzio. Mi fermo qui – conclude –, ma quante cose avrei da dire sulle politiche in favore dell’ambiente, di chi le ha fatte veramente e di chi le ha soprattutto sbandierate... E’ una questione di buon senso, di senso di realtà. Non certo di destra o di sinistra".