Prato, 9 settembre 2024 – Alla fine è accaduto quello che non si sarebbe mai voluto ricapitasse. Le prime ondate di maltempo, dopo aver creato disagi per strade allagate, ha fatto di nuovo rivivere l’incubo della notte tra il 2 e il 3 novembre scorso con l’esondazione del torrente Stregale. L’ultima ondata di pioggia intensa che si è abbattuta su Montemurlo per tutto il pomeriggio, ha fatto esondare il tratto tombato del torrente Stregale nella parte a Nord che nella zona di Morecci si presentava pieno di schiuma bianca. Coinvolte via del Parco, via Giunti e via Fratelli Cervi, trasformate in fiumi d’acqua e fango.
La polizia municipale e gli operatori della protezione civile comunale si sono adoperati subito per far evacuare i cittadini ai piani terra o rialzati della zona interessata. Con loro anche il sindaco Simone Calamai preoccupato di mettere in salvo ai piani più alti tutte le persone o a di aiutarle a lasciare le case. "La priorità – ha detto – è la sicurezza delle persone e stiamo lavorando perché tutti trovino una collocazione sicura". Forti criticità sono state registrate ad Oste, dove già nel pomeriggio alcune vie si sono trasformate in laghi d’acqua. Tra le strade più colpite via Puccini, via Pomeria, via Quarto dei Mille, via Marsala. "Non è giustificabile tutto ciò", dice un imprenditore di via Puccini, già colpito dall’alluvione di novembre. Acqua ristagnante anche alla curva della via Montalese, vicino all’incrocio con via Scarpettini.
Tombini saltati anche in via Labriola. Nel pomeriggio è stato attivato anche il monitoraggio dei corsi d’acqua e il sindaco ha emesso un’ordinanza di chiusura e divieto d’uso di piste ciclabili, impianti sportivi, giardini e chiusura del cimitero comunale. Sono ripartite anche le proteste sia dei cittadini che dei politici. Come sottolinea Antonio Matteo Meoni, capogruppo di Fratelli d’Italia Montemurlo, "è preoccupante la situazione: cittadini e comitati chiedono risposte concrete, l’autunno e l’inverno sono i mesi più critici, l’amministrazione deve agire presto".
"Su Comeana, Poggio alla Malva e Artimino si è verificato un evento estremo – scrive il sindaco Edoardo Prestanti sulla sua pagina Facebook – Dal Genio Civile della Regione, ci segnalano che i pluviometri hanno misurato 70 millimetri in due ore: una situazione paragonabile al 2 novembre scorso". A Comeana, sedie e tavolini del circolo Arci sono finiti quasi sotto’acqua come pure i locali. Sul territorio il Comune ha schierato la protezione civile, le associazioni di volontaria, la Vab, la Misericordia, la Polizia municipale: tra le segnalazioni fango in strada, come in via Stazione, qualche scantinato allagato.
A Poggio a Caiano, c’è stata una sorta di bomba d’acqua intorno alle 15.30 con tombini saltati e allagamenti in via San Francesco, piazza Buontalenti e via Leonardo da Vinci già colpiti dall’alluvione dello scorso novembre. Scantinati, almeno una ventina, e strade allagate, e purtroppo lamentano i residenti "non si è visto nessuno a controllare". Problemi di allagamentii anche a Candeli.
In Vallata la situazione è stata monitorata sin dalle prime ore del pomeriggio dalle sindache Francesca Vivarelli e Maria Lucarini e dal sindaco Guglielmo Bongiorno, la Polizia municipale, il personale e i volontari della Protezione civile. A Vaiano sono stati eseguiti interventi di apertura dei tombini, mentre a Vernio c’è stata una piccola frana per una parte di muro privato che ha ceduto a Risubbiani sulla provinciale di Mangona. A Cantagallo è stato segnalato l’allagamento per un tombino che non riceveva a Il Fabbri. A Vaiano dopo le 17 c’è stata la messa in sicurezza dei tombini nelle aree a maggior rischio: per questo sono stati aperti con l’intervento dell’amministrazione comunale con alcuni consiglieri volontari. A Vernio, alcuni cittadini hanno segnalato sulla SR 325 un fiume di acqua da Le Rocce all’incrocio con la strada di Poggiole. Le chiamate al Coi (centro operativo) di Vallata sono state circa una trentina.