Lo smart working? Di "agile" a volte ha soltanto la parola.
E’ il pensiero di Francesca, dipendente pubblica, che dallo scorso marzo lavora da casa a seguito delle restrizioni imposte dalla pandemia. Si è rivolta al sindacato perché nel suo caso con l’arrivo dello smart working ci sono poche regolamentazioni sugli orari e troppi impedimenti per potere svolgere regolarmente la propria mansione. In più c’è la preoccupazione per non riuscire a conciliare i tempi lavorativi con le esigenze di vita familiare.