
Tifosi contro: la curva domenica scorsa, come già fatto altre volte, ha protestato per la situazione attuale dell’Ac Prato
"L’azionariato popolare può essere una buona idea, per quanto richieda una normativa ad hoc ed una struttura che non tutte le società hanno. Penso però che ogni società debba valorizzare il proprio impianto, facendo sì che diventi un centro di aggregazione al di là del calcio. Per quel che riguarda Prato poi, mi era stato detto di un progetto legato alla riqualificazione dello stadio: spero possa andare in porto". Parola del presidente toiscano della Figc Paolo Mangini, a proposito dell’azionariato popolare e della proposta che Massimo Taiti ha avanzato nei giorni scorsi su La Nazione per il futuro del Prato. Il delegato del Coni nonché vice-presidente del comitato toscano della Figc Lnd aveva inoltre fatto sapere di aver inviato all’amministrazione comunale il testo del DDL 581, risalente all’autunno del 2023, che propone proprio di "introdurre nell’ordinamento degli strumenti in grado di coinvolgere i tifosi e di renderli direttamente responsabili rispetto alla proprietà e all’organizzazione delle società sportive professionistiche e dilettantistiche". L’idea in questione prevede l’obbligo per le società sportive di costituirsi in forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata, in modo da permettere più agevolmente ad eventuali soggetti interessati (come i tifosi stessi) di poter acquistare parte delle quote societarie. Un’ipotesi che Mangini giudica sulla carta percorribile, dal Prato come da tante altre società della regione. Ad una serie di condizioni. "In primis la sostenibilità economica: è fondamentale per un club e sotto questo aspetto ritengo che le società debbano impegnarsi per trarre risorse dagli impianti che posseggono o gestiscono, realizzandovi iniziative che vadano oltre la partita di calcio – ha commentato – in Toscana ci sono già esempi virtuosi. Tornando all’azionariato è senza dubbio positivo nella misura in cui permette anche ai tifosi di partecipare attivamente, coinvolgendoli e responsabilizzandoli. Può essere una delle strade da valutare". La discussione, gira e rigira, si conclude sempre con un auspicio sul Lungobisenzio. "Cosa penso del calcio pratese? Mi sembra che la Zenith abbia fatto un buon lavoro, sia sull’impiantistica che sul settore giovanile – conclude il presidente del comitato toscano Figc - il Prato è rimasto in serie D, ma si tratta pur sempre di una città di 200mila abitanti ed il bacino di tifosi non manca. Sono sempre favorevole ad interventi di miglioramento e riqualificazione degli stadi. E se uno di questi dovesse riguardare lo stadio di Prato a beneficiarne sarebbe la città".
Giovanni Fiorentino