Cala il clima di fiducia delle imprese del terziario rispetto all’andamento della propria attività economica e scendono anche i ricavi, mentre resta stabile la capacità di reagire al fabbisogno finanziario. E’ questa l’aria che tira sul territorio pratese: il quadro emerge da uno studio che interessa una platea di 13.902 imprese attive al 31 dicembre 2023, di cui le nuove iscrizioni sono state 616 e le cancellazioni 1.085.
Sono questi alcuni dei principali dati elaborati da Format Research per Confcommercio, riguardo allo stato di salute del terziario nel secondo semestre del 2023, in paragone con i primi 6 mesi dell’anno scorso. Il report contiene, inoltre, una previsione circa l’andamento nel primo semestre 2024.
Per realizzarlo è stato intervistato un ampio campione di aziende associate facenti parte dei settori del commercio, del turismo e dei servizi.
La prima domanda, quella relativa alla fiducia degli imprenditori rispetto all’andamento della loro attività economica, fa registrare un leggero calo nel secondo semestre 2023 rispetto al periodo precedente, mentre il dato segnala una lieve crescita per quello successivo.
Nel periodo preso in esame risultano in flessione anche i ricavi, dichiarati in flessione dal 31,4 % degli intervistati, ma anche qui la previsione futura è quella di una tiepida capacità di risalita.
In discesa, inoltre, l’occupazione complessiva nelle imprese del Terziario rispetto ai primi sei mesi del 2023: una dinamica negativa dichiarata dal 14,8% del campione, ma la previsione per i primi sei mesi dell’anno in corso promette una contenuta nuova crescita.
Non conforta il dato sui prezzi praticati dai fornitori alle imprese: sono in netto incremento nel periodo considerato e continueranno a salire ancora, anche se con volumi più ridotti.
Sostanzialmente negativa, ma stabile in tutti e tre i periodi presi in considerazione, infine, la capacità delle imprese di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario.
"Evidenze – commenta il presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, Gianluca Spampani – che sono certamente frutto di un periodo di sofferenza relativo all’intero orizzonte internazionale, a causa dell’aumento dei costi energetici, delle materie prime, dei tassi d’interesse, e dell’andamento inflazionistico. È una congiuntura che necessita, inoltre, di un maggiore supporto da parte dei livelli amministrativi locali".
Una cornice internazionale e nazionale all’interno della quale, secondo Spampani "è altrettanto chiaro che il territorio necessiti di una nuova spinta in termini di competitività per andare a supportare attività, quelle del terziario, cruciali per la tenuta dell’intero tessuto economico territoriale – conclude il presidente – Per farlo, la ricetta resta quella che cerchiamo di portare avanti da tempo: lavoro corale, visione strategica, capacità di gestione manageriale".