![Il 25° anniversario è stato festeggiato con una tavola rotonda al Politeama. La presidente Teklè: "Proviamo a ripensare il significato del costruire". Il 25° anniversario è stato festeggiato con una tavola rotonda al Politeama. La presidente Teklè: "Proviamo a ripensare il significato del costruire".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MzAxZTEyM2ItNGMzYi00/0/lordine-degli-architetti-costruire-riflessioni-veronesi-larmonia-e-data-dalla-liberta.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il 25° anniversario è stato festeggiato con una tavola rotonda al Politeama. La presidente Teklè: "Proviamo a ripensare il significato del costruire".
Un compleanno di festa, ma anche di riflessione. L’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Prato si è riunita ieri al Politeama pratese per celebrare il venticinquesimo anniversario della propria istituzione offrendo alla comunità pratese "il regalo" di uno stimolo a pensare con uno sguardo aperto e lungo verso il futuro. "Lo Spirito dell’architettura" è il titolo della tavola rotonda sul quale sono stati chiamati a confronto personaggi di competenza e sensibilità.
"La sfida, come l’ha chiamata lui stesso- ha raccontato la presidente dell’Ordine Lulghennet Teklè - me la lanciò a luglio scorso padre Guidalberto Bormolimi spronandoci a ripensare il significato del costruire e del lasciare un segno, nello spazio che l’uomo occupa".
Proprio padre Bormolini è stato una delle voci protagoniste della tavola rotonda assieme all’architetto e scrittore Sandro Veronesi e Silvia Botti, architetta e giornalista, specializzata nel design e nello sviluppo urbano, presidente Fondazione Michelucci, il Centro di studi e ricerche sull’urbanistica, l’architettura moderna e l’habitat sociale. "L’atto sommo della storia umana è quello di costruire, l’atto di costruire è fortemente legato alla sacralità – ha sottolineato Bormolini, religioso, antropologo, assistente spirituale che vive e lavora nella comunità ‘Ricostruttori nella preghiera’ – mentre costruiamo ricreiamo le condizioni di armonia delle origini".
E sull’armonia Sandro Veronesi ha portato all’attenzione quanto detto da papa Francesco in un incontro con gli artisti: "L’armonia non è l’equilibrio, l’equilibrio si fa ostacolo dell’armonia. L’armonia – ha proseguito lo scrittore - non è data da una collazione di tanti saperi, ma dalla libertà. Lo spirito è la parte volatile dell’architettura, non esiste se non nel rapporto con l’uomo, lo spirito è come ognuno sta nello spazio. È come ti fa stare l’architettura".
Oggi però dobbiamo fare i conti con "una società prescrittiva", come l’ha definita Botti – mentre l’armonia è non avere paura. L’equilibrio è uno stato di quiete, l’armonia è dinamica". In apertura dell’iniziativa, la sindaca Ilaria Bugetti ha ricordato il virtuoso rapporto di collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’ordine degli architetti. "Un apporto importante quello dei professionisti – ha detto – sia nella gestione della quotidianità che nella capacità di offrirci una visione, un progetto per il futuro della città" e ha invitato alla partecipazione nella stesura del nuovo regolamento edilizio.
Un preludio musicale a cura di Giovanni Caccamo, cantautore polistrumentista scoperto da Franco Battiato ha riscosso tanti applausi. Caccamo, che ha cominciato la sua carriera proprio sul palco del Politeama, alla scuola di musical, oggi affianca l’impegno nella musica a quello sociale e civico. Emozionanti le sue interpretazioni offerte al pubblico, da "Silenzio", a "Il cambiamento", e l’omaggio a Battiato con "La cura". Un tema, questo della cura verso i luoghi e verso le persone, ripreso più volte dai relatori.
Marilena Chiti