L’ospedale vicino: "Un sorriso talvolta vale più di tante cure"

Non esistono solo le magagne dell’ospedale, che spesso sono quelle che vengono fuori in modo più prepotente. L’ospedale di Prato è un’eccellenza anche grazie al personale che contribuisce ad alleggerire il dramma della malattia. Come nel caso di Elsa Rovai, che ha deciso di ringraziare pubblicamente i medici e gli infermieri che l’hanno assistita. "Con immensa gratitudine e profonda riconoscenza, sento il bisogno di esprimere il mio più sincero ringraziamento a tutto il personale sanitario che, con dedizione, competenza e umanità, si è preso cura di me durante il mio ricovero nel reparto di Medicina 3, secondo piano, settore 2 degenza gastro-nefro - scrive la donna -. Desidero rivolgere un pensiero speciale a tutti gli infermieri, agli operatori socio-sanitari, ai collaboratori e a tutto il personale che, con grande professionalità e instancabile impegno, ha reso il mio periodo di degenza più sopportabile, alleggerendo le difficoltà della malattia con gesti di attenzione e calore umano. Un ringraziamento particolare va alla dottoressa Monica Nuti, che con la sua straordinaria disponibilità, la sua competenza e la sua gentilezza ha saputo non solo curarmi, ma anche infondermi fiducia e serenità nei momenti più difficili. La sua presenza attenta e il suo modo di interagire con i pazienti rappresentano un esempio luminoso di ciò che significa essere medico nel senso più profondo e nobile del termine. In ogni sorriso, in ogni parola di conforto, in ogni premura ricevuta, ho trovato un’umanità preziosa che ha reso la mia esperienza ospedaliera meno dolorosa e più umana. Non si tratta solo di cure mediche, ma di un’attenzione autentica che fa sentire il paziente meno solo, più protetto e accompagnato in un momento di fragilità. A voi tutti, che ogni giorno lavorate con dedizione e cuore, va la mia più sincera gratitudine. Sappiate che il vostro impegno e la vostra professionalità lasciano un segno profondo nelle vite delle persone che assistete. Con riconoscenza e affetto".