REDAZIONE PRATO

Lotta al degrado in via Pistoiese. Il messaggio audio di Fogacci : "Urge una nuova visione di Prato"

Dopo il tentato furto, il famoso titolare del forno fa circolare il malcontento via whatsapp. E annuncia lo stop alla collaborazione con il Comune: "Riqualificare è amare il territorio".

L’altra sera via Pistoiese è stata scenario di una rissa

L’altra sera via Pistoiese è stata scenario di una rissa

Un atto dimostrativo forte proclamato attraverso un messaggio vocale, registrato ed inviato ai diretti interessati. Così Enrico Fogacci ha affidato la sua volontà di "interrompere la collaborazione con il Comune di Prato, in particolare con Notte fondente ed Artigiani in classe". Una sorta di sciopero civile conseguenza degli ennesimi episodi di microcriminalità che hanno interessato nei giorni scorsi il suo forno ed il tratto di via Pistoiese in cui si trova il suo negozio. Una decisione scaturita da quel profondo senso di appartenenza alla città che contraddistingue Fogacci e la sua famiglia da sempre in prima linea nel denunciare i reati: "Ricordo che la mia famiglia è stata la prima a presentare un esposto denuncia contro un proprietario italiano per aver affittato a cinesi in condizioni inverosimili e la prima azienda ad aver subito un’aggressione nel 2000". Un gesto dimostrativo per il bene che il fornaio di via Pistoiese vuole a Prato: "Siamo rimasti nel quartiere, che non è degradato, ma è la nostra città ad esserlo con amministrazioni che si sono succedere facendo finta di niente. Abbiamo chiamato tante volte per soccorso e per circostanze legate sia ai cinesi che ai venditori di frutta di Afragola. E tanto abbiamo fatto operando in modo gioioso per il quartiere e diventando punto di riferimento per la comunità orientale". Un atto dimostrativo per il quale Fogacci si è ispirato "allo sciopero sacerdotale di don Lorenzo Milani che si astenne dal dire messa finché le condizioni di vita dei dipendenti della cementizia di Calenzano non fossero cambiate. Vorrei che la visione della nostra città cambiasse, soprattutto da parte della nostra amministrazione".

Dopo il tentato furto, il tentato scippo ad una cinese e la razzia nei garage dei vicini "abbiamo ricevuto solidarietà da parte della comunità cinese, a differenza di tanti politici". Nessun risentimento, ci tiene a precisare, verso i politici "con i quali ho un rapporto di amicizia. A loro tengo a ricordare con questo vocale la lettera che don Milani ha scritto a Pipetta, suo amico: ’occhio Pipetta, quando rappresenti il potere cieco sono contro di te’. Questa è la sostanza del mio atto. Non ce l’ho con loro, ma col modo di fare politica che non porta frutto". Una protesta provocatoria anche per quanto è stato sopportato in questi anni con "una riqualificazione di via Pistoiese senza esito, con baracconi chiusi per i quali si è cercata un’altra funzione". Una lettera vocale dura ma con i modi di chi è mosso dall’amore per la città: "Parlo da fornaio e posso essere nella condizione di sbagliare ma per me riqualificare è amare il territorio". E chiude scusandosi "se vi ho fatto arrabbiare, ma sono così e non potrei essere un uomo diverso, altrimenti tradirei me stesso".

Sara Bessi