Lotta alla mafia, parla Gratteri : "Una sezione Dda a Prato non serve"

Il procuratore di Napoli: "La parcellizzazione aumenta la spese. Basta la Dda di Firenze per indagare"

Lotta alla mafia, parla Gratteri : "Una sezione Dda a Prato non serve"

Il procuratore di Napoli: "La parcellizzazione aumenta la spese. Basta la Dda di Firenze per indagare"

"Una sezione della Dda a Prato? Non serve. Non serve parcellizzare. Io sono per includere i tribunali piccoli, piuttosto. Più si parcellizzano gli uffici, più aumenta la spesa e i piccoli tribunali faticano. Ed è facile paralizzare un ufficio giudiziario". Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, ieri al Politeama per l’apertura della 13ª edizione di "Un Prato di libri", ha commentato così uno dei punti contenuti nella relazione del procuratore di Prato Luca Tescaroli. Sottolineando la "complessità e la pericolosità non del tutto note" della provincia pratese, "terreno per infiltrazioni mafiose italiane e straniere", Tescaroli ha definito "auspicabile la creazione di una direzione distrettuale antimafia a Prato o di una sezione distaccata".

La pensa diversamente il procuratore di Napoli, "ma questo è un mio punto di vista", sottolinea: "Se a Prato c’è la mafia, per fare le indagini basta la Dda di Firenze". Grande esperto delle mafie meridionali, il procuratore di Napoli, interrogato dalla stampa sul ‘caso Prato’, ha detto: "Non so se c’è la mafia qui, dovete chiederlo all’amico procuratore di Firenze. La Toscana è una regione ricca, qui le mafie vendono cocaina e con quei soldi comprano tutto ciò che è in vendita. So che la procura di Firenze è attenta, sta facendo indagini". Ha ha insistito sul radicamento della criminalità organizzata al nord, dove "le mafie fanno affari, comprano latifondi, attività commerciali e imprenditoriali". Mentre sui possibili legami tra le mafie del sud e quella cinese, "una connessione può esserci – ha dichiarato – in termini di affari e di business per quanto riguarda il riciclaggio".

Gratteri, dicevamo, era in città ieri per l’apertura di "Un Prato di liberi", il festival della lettura per bambini e ragazzi, organizzato dall’associazione Il Geranio. Ha parlato di legalità al Politeama davanti a una platea vasta e attenta di studenti di alcune scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Prato e Pistoia. "Vedere tutti quei ragazzi con un libro in mano è stata per noi una grande gioia – commenta a nome di tutti i volontari Giulia Benelli, presidente de Il Geranio e ideatrice del festival – perché la missione di un Prato di libri è proprio quella di avvicinare i più piccoli alla lettura".

Nel pomeriggio invece Gratteri è stato protagonista nel Salone consiliare di Palazzo comunale di un’iniziativa organizzata in collaborazione con il Comune di Prato e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e con il patrocinio di Regione Toscana. Al centro della riflessione l’ultimo libro del magistrato e saggista, dal titolo "Il grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta" edito da Mondadori e scritto a quattro mani con lo storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso. Mafie e nuove tecnologie: il libro esplora l’evoluzione della ‘ndrangheta alla conquista dello spazio digitale. Gratteri e Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la ‘ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. Il dark web è terreno d’azione e di conquista. Presente a entrambe le iniziative anche la sindaca Ilaria Bugetti: Ilaria Bugetti: "Sono orgogliosa che un uomo simbolo della lotta alle mafie, abbia dedicato un’intera giornata a Prato. Con la sua storia e il suo esempio, il procuratore Nicola Gratteri sprona ciascuno di noi a non chiudere gli occhi davanti a soprusi, ingiustizie, violenze e in generale violazione delle regole".

Maristella Carbonin