di Federico Berti
Dopo il bagno di folla dell’anteprima all’Omnia lo scorso 2 marzo, Luca Calvani e parte del cast, incontreranno il pubblico pratese, stasera alle 21 al cinema Eden. E’ un momento magico per l’attore pratese, passato con successo dietro la macchina da presa col film "Il cacio con le pere".
A distanza di pochi giorni dalla ’prima’, un bilancio?
"Assolutamente positivo, anche perché per me uscire in sala nella mia città era il motore di tutta l’operazione. E’ stato il mio obiettivo riuscire a condividere questo film, non solo con gli addetti ai lavori, ma anche con la mia città. Abbiamo portato il cinema per le strade. Scherzando dico: adesso dobbiamo portare una rifinizione a Hollywood".
Com’è nata l’idea di fare anche la regia?
"La regia è arrivata un po’ caso. Già come attore, amo lavorare sempre sul testo, sul sottotesto; e farlo con i miei colleghi. La regia è stata una scoperta, al di là della fase delle riprese che sono sempre tumultuose. E’ stato bellissimo riconquistarsi le redini del progetto a tempo pieno durante il montaggio, nella post produzione. Durante il lockdown ho avuto la fortuna di seguire il progetto con tempi molto umani e la possibilità di vederlo cresce mentre lo montavo".
Gioie e dolori del regista?
"Le gioie sono tante. Per esempio quando si arriva a fine giornata e ci si accorge di aver portato a casa del buon materiale, è bellissimo. I dolori vengono dalla paura di non riuscire a portare a termine il piano di lavorazione, magari per gli imprevisti. Nel mio caso ho avuto più di due settimane di mal tempo".
E’ stato facile comporre il cast?
"No, affatto anche perché ho avuto l’ok definitivo al film a fine luglio cominciando a girare ad ottobre. Avevo poco tempo e ho dovuto rincorrere gli agenti mentre se ne andavano in vacanza. Ho passato giorni al telefono barcamenandomi fra slittamenti, spostamenti di date. E’ stato importante avere accanto un professionista come Alessio Venturini che conosceva tanti attori toscani".
Tu e Francesco Ciampi, fratelli coltelli nel film?
"Chi conosce bene me e il Ciampi si renderà conto che i nostri personaggi non sono lontani da noi. Abbiamo due approcci molto diversi. Io sono impulsivo, tendo a tirare via. Lui è preciso, puntiglioso, attento al dettagli. Quando io sbrocco, lui rimane impassibile".
Prato ancora una volta set per il cinema.
"Abbiamo trovato location perfette che si sposavano con la storia. Penso anche a quelle scene notturne girate in piazza del comune. In quel caso avevamo un grande valore aggiunto, l’affetto dei pratesi".
Ci sarà un seguito da regista?
"Mi piacerebbe continuare. Ho già scritto un’altra storia, un’altra ancora l’ho in testa. La voglia di riprovarci c’è".
Possiamo dire che ’Il cacio con le pere’ è una commedia agrodolce?
"Perfetto. Agrodolce come la vita!".
Quale ricordo conserverà dell’anteprima pratese?
"Una serata indimenticabile, la chiusura di un cerchio condivisa con la mia famiglia e le persone più care. E poi gli occhi di mia figlia che ha la stessa età del progetto ’Il cacio con le pere’".