STEFANO DE BIASE
Cronaca

L’urlo del gol, Prato e la coppa del mondo Per sempre Pablito, nostro eroe popolare

A Palazzo Leonetti la mostra di arte contemporanea dedicata a Paolo Rossi. I frammenti di una vita che si è fatta capolavoro

di Stefano De Biase

Quando sali le scale del Ridotto del Politeama e poi entri nelle sale di Palazzo Leonetti, come prima immagine vedi il sorriso rassicurante di Paolo Rossi. Un tuffo al cuore per chi quel sorriso lo associa a momenti indimenticabili della propria vita: alla gioia per il mondiale vinto nell’82, ai festeggiamenti a Santa Lucia davanti alla casa della famiglia di Pablito e all’orgoglio tutto pratese di avere dato i natali al calciatore che ha scritto un pezzo indelebile della storia sportiva italiana. Quel sorriso che ti accoglie all’inizio del percorso espositivo, poi accompagna i visitatori per tutto il cammino che si snoda nelle sale di Palazzo Leonetti, dove da domenica 6 giugno a domenica 4 luglio sarà possibile ammirare la mostra "Pablito: un mito. Da Prato alla Stratosfera". A promuoverla sono l’Archivio Carlo Palli, il Comune di Prato e il Teatro Politeama Pratese. La mostra ospita 112 opere di arte contemporanea (che poi saranno donate alla famiglia di Paolo Rossi per la costituenda fondazione che porterà il nome di Pablito), realizzate da più di cento artisti provenienti da tutto il mondo. Il soggetto è chiaramente e sempre Paolo Rossi, nelle vesti di calciatore, di eroe popolare e di uomo comune che ha sempre mantenuto la propria umiltà nonostante la fama internazionale. Il curatore della mostra è Carlo Palli che ha raccolto e portato a Prato tutte le opere. Ci sono sculture, esempi di mail art, graffiti, architettura radicale e fotografie. Un’esposizione di caratura internazionale che dà bene la misura di quanto Pablito fosse conosciuto in tutto il mondo. "Parlando della scomparsa di Paolo Rossi con l’artista brasiliano Paulo Bruscky - racconta Laura Monaldi, la curatrice del catalogo, - lui ricordava benissimo i gol di Pablito al Brasile nel mondiale dell’82. Ma nonostante il dispiacere per una sconfitta che ha fatto storia, lui era contento che quei gol li avesse segnati un calciatore amato da tutti come Paolo Rossi". In mostra c’è anche un’opera di Kiddy Citny, il primo artista a disegnare un graffito sul muro di Berlino. Ci sono scatti di Pablito assieme a Maradona, a Bruno Conti, a Pelè. E poi tantissime opere che ritraggono Rossi assieme alla coppa del mondo. Particolarmente suggestiva la riproduzione in disegno dell’estensione vocale di Nando Martellini al momento dei gol di Rossi col Brasile. Senza dimenticare un quadro in cui si vede Pablito sovrastare dall’alto la città di Prato, rappresentata dal Duomo, dal Pecci, dal Castello e dalla scultura di Moore in piazza San Marco. "Questa mostra non nasce per caso ma è il frutto di un’idea maturata dieci anni fa", ricorda Carlo Palli. "Un’iniziativa per ricordare i grandi pratesi di tutti i tempi. La mostra farà da apripista ad altre mostre simili incentrate sui personaggi pratesi più celebri. Le prossime saranno dedicate a Curzio Malaparte e a Francesco Datini".

Ad affiancare la mostra c’è la proiezione del docufilm "Quel ragazzo di Santa Lucia", realizzata dal regista Stefano Cecchi, che in 40 minuti ripercorre la storia di Pablito con interviste a grandi calciatori del passato, familiari, amici e istituzioni pratesi. Il documentario sarà in mostra al Politeama il 6 giugno, poi dall’8 giugno al 4 luglio sarà proiettato alla Limonaia dell’ex convento dei frati cappuccini (attuale sede della Fondazione Opera Santa Rita). Il sindaco Matteo Biffoni sottolinea come fosse "doveroso ricordare Paolo Rossi perché questa città è sempre stata casa sua". La presidente del Politeama, Beatrice Magnolfi, aggiunge: "Abbiamo pensato che gli spazi di Palazzo Leonetti dovessero aprirsi con entusiasmo a un’iniziativa colta e popolare, capace di coinvolgere tante fasce di visitatori. Il nostro desiderio è di accogliere di nuovo il pubblico in questa grande casa della cultura".