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Ma Biffoni non cede alla piazza "Se c’è violenza non c’è libertà"

La quesione Texprint tiene banco anche durante il consiglio straordinario a Figline per la Liberazione "Bene le rivendicazioni, ma sempre nel rispetto delle regole. Altrimenti è la prevaricazione dei prepotenti"

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"Quando tuteliamo il mondo del lavoro lo dobbiamo fare con gli strumenti della Costituzione nel rispetto delle regole, dentro la cornice dei valori democratici. Altrimenti il rischio è la prevaricazione del più prepotente, non il sostegno del più debole. La condivisione ci deve essere, ma solo in un parametro in cui sono rispettate le regole da parte di tutti. Non c’è libertà se c’è odio e violenza, non c’è libertà se c’è prevaricazione. Mettere a rischio i più deboli è un tradimento della Costituzione". Mentre in piazza delle Carceri andava in scena il presidio del sindacato Si Cobas e degli operai licenziati dalla Texprint, in piazza a Figline a tenere banco durante il consiglio comunale straordinario per la Liberazione sono stati i temi dei diritti e del lavoro. Biffoni ha tenuto a ribadire la "correttezza dell’operato del Comune" nella vicenda Texprint, invitando la politica "ad approfondire i temi" e a essere "consapevole di come stanno le cose". "Se c’è da manifestare si manifesta, se c’è da rivendicare si rivendica, ma le leggi si rispettano sempre", ribadisce Biffoni. E di fronte ai malumori della sua stessa maggioranza nella vicenda Texprint, il primo cittadino risponde: "Non mi sento di dovere essere difeso. Ognuno fa le proprie valutazioni, noi crediamo di avere sempre agito nell’interesse di tutti e della città. Io so quello che è stato fatto dal Comune anche per i ragazzi della Texprint". Prima della parte politica, le celebrazioni della Liberazione si sono svolte in città con la messa in Duomo presieduta dal vescovo Nerbini, con la cerimonia dell’Alzabandiera in piazza delle Carceri e con l’omaggio ai 29 Martiri a Figline. A chiedere "un passo indietro" e un ritorno pieno "ai valori tracciati dai partigiani" è stata la presidente provinciale dell’Anpi di Prato Angela Riviello. "Il 6 settembre è il momento in cui parte una storia nuova", dice. "E’ da lì che dobbiamo ripartire ancora oggi per andare a correggere tutte quelle storture che in 77 anni ci sono state. E che talvolta hanno deviato il percorso tracciato dai partigiani". Negli interventi politici nessun riferimento alla vicenda della Texprint, ma solo un richiamo al significato della giornata per la città. Il prefetto Adriana Cogode ha invece ribadito "l’importanza dell’impegno e della sensibilità culturale per le vicende storiche che hanno portato all’affermazione della democrazia e della libertà". Sottolineando poi come sia "fondamentale continuare a dare voce a quei combattenti che hanno aiutato la nazione ad andare verso la libertà". "La difesa della memoria storica - conclude -, è un dovere morale e civile". Il vescovo Nerbini, infine, si è rivolto ai giovani. "Vorrei che fattivamente oggi insieme a noi ci fossero soprattutto i giovani. Quei ragazzi che non hanno conosciuto queste vicende tragiche ma che sono cresciuti anche grazie ai partigiani in un clima di libertà e benessere. Ecco, vorrei che assaporassero attraverso la storia dei partigiani cosa vuole dire libertà e democrazia".

Stefano De Biase