
Alessio Carmagnini (Germogli)
Prato, 20 febbraio 2019 - Non c'è ancora nessuna certezza sulle cause che hanno provocato la morte di Alessio Carmagnini, istruttore di tennis di 21 anni, deceduto lunedì pomeriggio all’interno del circolo sportivo «Professione tennis» in via di Le Prata a Calenzano (Firenze). Sul caso indaga la procura di Prato, competente per territorio, che, non appena avrà ricevuto gli atti completi, disporrà l’autopsia. Solo un esame approfondito potrà infatti rivelare la causa che ha stroncato la giovane vita di Alessio.
Si è trattato, quasi certamente, di un malore fulminante che non gli ha lasciato scampo ma al momento non si esclude nessuna ipotesi. Alessio si è accasciato in un vialetto del circolo mentre stava raggiungendo il «pallone» dove avrebbe dovuto tenere una lezione. Stava bene, nessun segnale che facesse presagire una tragedia del genere. E’ stata una frequentatrice del circolo a notare il corpo senza vita del ragazzo disteso nel corridoio. Il corpo era intatto ma aveva una profonda ferita sul volto, compatibile con una caduta dovuta al malore. Un aspetto che sarà chiarito dall’autopsia. L’istruttore si era sottoposto alla visita medico-sportiva una ventina di giorni fa.
L’esame era stato superato o meglio, non aveva segnalato nessuna anomalia o stranezza che avrebbe imposto accertamenti più approfonditi. Motivo per cui la procura – il fascicolo è seguito dal pm Valentina Dini – sta facendo verifiche sui certificati medici dell’istruttore e sulla normativa che regola le le idoneità sportive di istruttori o allenatori in genere. «Per ora sarà disposta l’autopsia – ha spiegato il procuratore Giuseppe Nicolosi – e faremo verifiche sui certificati medici». Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Calenzano, Alessio si era recato in uno dei palloni del circolo per parlare con un conoscente. Era uscito e stava raggiungendo un altro campo per la lezione. Quando si è sentito male era solo nel corridoio, nessuno ha visto nulla. A trovarlo la donna che si è messa a gridare chiedendo aiuto. Le operazioni di soccorso sono state immediate. Gli istruttori hanno praticato il massaggio cardiaco e hanno usato il defibrillatore. I tentativi di rianimazione sono proseguiti con il medico e i volontari dell’ambulanza. Purtroppo per Alessio non c’è stato nulla da fare. Non ha mai dato segnali di ripresa. Il malore è arrivato in un momento in cui l’istruttore non era sotto sforzo e neppure alla fine di un allenamento o di una partita. Alessio è stato portato all’obitorio a Careggi (Firenze) in attesa dell’autopsia.
Laura Natoli