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Malaparte, nasce il centro studi

Fondato da 10 privati per valorizzare lo scrittore. Col placet di Milano

Lo scrittore pratese Curzio Malaparte

Prato, 12 aprile 2019 - Malaparte è sempre più attuale e affascinante. Libri in uscita, trasmissioni televisive come la prima puntata di «Italiani» di Paolo Mieli dedicata proprio allo scrittore pratese, uno «speciale» per la tappa dela Giro d’Italia 2019 che il 12 maggio toccherà la città parlando del ‘ciclista’ Malaparte, e continui rimandi come la mostra ora in corso a palazzo Grassi a Firenze, intitolata «La Pelle» dell’artista belga Luc Tuymans. A descriverne le nuove gesta e la ‘terza’ giovinezza è Walter Bernardi, professore universitario e presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi, che con altri intellettuali ha deciso di fondare, proprio a Prato, un ‘Centro studi Malapartiano’.

 «Era necessario per promuovere questo illustre cittadino. Malaparte è per tutti, anche all’estero, un simbolo, un grande intellettuale che ancora oggi stupisce il mondo con le sue parole, con i suoi colpi allo stomaco, contro ipocrisia e perbenismo. Da immigrato di seconda generazione – afferma Bernardi – fu allora qualcosa di nuovo per l’Italia». E sull’argomento sta per uscire, il 3 maggio, il nuovo libro di Bernardi intitolato «Maledetto pratese di ieri raccontato ai toscani di oggi», edito da Claudio Martini. L’associazione per Malaparte nascerà il 16 aprile, martedì prossimo, con la firma dell’atto costitutivo e il deposito dello statuto.

Lo scopo dichiarato del centro studi è la valorizzazione e la promozione della figura dello scrittore-giornalista, nato Kurt Erich Suckert in centro a Prato, via Magnolfi per la precisione, nel 1898. Insieme ai soci fondatori – tutti privati cittadini pratesi – che sono, oltre all’intellettuale e scrittore Walter Bernardi, la studiosa Chiara Mannocci, le insegnanti Caterina Santi e Silvana Santi Montini, il professor Giuseppe Panella, il dirigente della Casa del Popolo di Coiano Mario Barbacci e Davide Finizio, segretario italiano del Tempio buddista Pu Hua Si, parteciperà come ospite alla firma dell’atto, Matteo Noja già conservatore della Biblioteca di via del Senato a Milano e responsabile del fondo Malaparte, custodito nell’ente di cui è proprietario l’ex senatore Marcello dell’Utri. Lo storico Noja nei giorni successivi dovrà anche vedersi a Milano, con i rappresentanti del Comune di Prato e della Regione, per parlare di un’eventuale ritorno in città del fondo costituito da oltre 300 faldoni di materiale ‘malapartiano’.

«Ogni occasione, come la nascita dell’associazione pratese, è buona per promuovere il fondo e la figura di Malaparte. Alla biblioteca in via del Senato riceviamo richieste continue da università europee e americane per consultare i suoi manoscritti, i dattiloscritti originali, le lettere ricevute durante la sua vita – aggiunge Noja –. E’ legittimo da parte dei pratesi chiedere che il fondo torni in città, ma ci dovremo accordare e semmai il prezzo dovrà essere congruo e rispettare quello pagato a suo tempo per l’acquisizione (era il 2009, ndr). Per il momento non c’è l’intenzione di vendere. Queste carte qui a Milano stanno comunque bene».