WALTER BERNARDI*
Cronaca

Malaparte e Viva Caporetto! Cento anni dopo

Pubblicato a Prato nel marzo del 1921, giovedì sarà al centro di un convegno internazionale a Milano. Quella rarissima prima edizione

Si svolgerà giovedì a Milano, presso la Biblioteca

di Via Senato, un convegno italo-russo su Malaparte dal titolo ’Malaparte e la Russia bolscevica a cent’anni

dalla pubblicazione

di ’Viva Caporetto!’. Invitato a tenere una relazione Walter Bernardi, presidente dell’Associazione Malaparte

di Prato a tenere una relazione.

di Walter Bernardi*

Viva Caporetto! con tanto di punto esclamativo! Era questo il titolo di un libretto pubblicato a Prato nel marzo 1921 da un giovane tedesco ventitreenne che nel frontespizio si firmava così: Curt Erich Suchert. Difficile sapere se ai pratesi di allora avesse fatto più impressione lo strano titolo o il cognome del figlio dell’ex direttore del Fabbricone, che la gente di Coiano non riusciva a pronunciare se non dopo averlo ‘pratesizzato’ come ’Zucchete’. Quello che è certo è che l’editore Mario Martini, titolare dell’omonimo ’Stabilimento Lito-Tipografico’ che una squadraccia fascista avrebbe dopo qualche mese dato alle fiamme, aveva fatto un pessimo affare. Il libro era stato infatti subito sequestrato e le copie distrutte, tanto che allo stesso autore non ne era rimasta nemmeno una. Anche per questo si era affrettato a pubblicarne una seconda edizione, ma a Roma, con il titolo più accomodante di ’La rivolta dei santi maledetti’ sempre comunque a onore e gloria dei fanti che avevano perso la vita sul Carso e sul Piave. Fatto sta che oggi, di quella prima edizione sono sopravvissute in tutto il mondo solo due copie, gelosamente conservate una all’Istituto Gramsci di Roma e l’altra alla Biblioteca Nazionale di Mosca. In Unione sovietica l’aveva spedita lo stesso autore, come aveva scritto sul retro di copertina dove si leggeva che il libro era stato "prescelto e ammesso alla Biblioteca Comunista di Mosca dal Comitato Esecutivo dell’Internazionale comunista". Niente male, non c’è che dire, per il futuro fascista Curzio Malaparte! Siccome ricorre quest’anno il Centenario di Viva Caporetto!, la Biblioteca di Via Senato di Milano, che custodisce l’Archivio Malaparte, ha organizzato per il 26 novembre un Convegno internazionale con la partecipazione di eminenti studiosi russi, ucraini e italiani. Considero un grande onore essere stato invitato a parlare del soggiorno di Malaparte a Mosca del 1956 quando, già malato, si stava incamminando per il fatale viaggio in Cina. In poco più di due anni, questo di Milano è il terzo convegno internazionale su Malaparte, dopo quelli di Parigi e di Varsavia. Di Malaparte sono stati tradotti in russo ’Kaputt’, ’Il ballo al Cremlino’ e ’La Pelle’. Ora anche l’Europa dell’Est guarda con sempre maggiore interesse al nostro ‘maledetto pratese’.

*Presidente dell’Associazione Malaparte pratese nel mondo