Prato, 4 maggio 2022 - Il bambino pratese di 3 anni di età, affetto da sospetta epatite acuta pediatrica sconosciuta e per questo trasferito d’urgenza al Bambino Gesù di Roma, è stato dimesso ieri pomeriggio. Il piccolo paziente era arrivato al Santo Stefano di Prato con febbre alta, poi le sue condizioni erano peggiorate fino a richiedere il trasferimento all’ospedale pediatrico Meyer. Quindi la corsa a Roma. L’ipotesi subito formulata dall’equipe di pediatria del Santo Stefano, diretta da Pier Luigi Vasarri, era che ci si trovasse di fronte a un caso simile ai tanti segnalati nelle ultime settimane soprattutto in Gran Bretagna, dove si è registrato un netto aumento di casi di epatite "non A-non E" causate da un agente patogeno anbcora misterioso. Da Firenze è stata necessaria la corsa in ambulanza verso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove il piccolo paziente è stato ricoverato prima in terapia intensiva, poi in un reparto ordinario, affidato alle cure del professor Giuseppe Maggiore.
Ieri pomeriggio la buona notizia, con le dimissioni del bambino che ha superato la fase acuta dell’epatite. I genitori dovranno tornare a Roma fra qualche giorno per sottoporre il figlio a un controllo di routine. La diagnosi resta per il momento quella di epatite acuta di origine sconosciuta. "Di epatiti senza eziologia nota ce ne sono sempre state e anche adesso i numeri, almeno sul nostro territorio, sono bassi", commenta Luciana Biancalani, segretaria della sezione locale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri.
"Tanti genitori si sono preoccupati nei primi giorni in cui è uscita la notizia del caso sospetto. Qualcuno si è informato su come quella patologia possa manifestarsi e qualcuno ha portato in ambulatorio i figli con lo scrupolo di un controllo in più nel caso in cui i bimbi avvertissero mal di pancia". Emerge un dato chiaro dall’osservatorio della dottoressa Biancalani: "Questo è un maggio diverso dal solito, perché con la ripresa della vita sociale, che è di fatto un inizio di vita sociale per chi è nato negli ultimi due anni, stiamo registrando più malattie pediatriche di quelle classiche infettive come tosse, febbre, gastroenterite, raffreddore e streptococco. Più che in primavera sembra di essere a dicembre. Abbiamo un numero elevato di bambini ammalati rispetto alla stagione in cui ci troviamo e forse l’essere stati reclusi per quasi due anni ha influito su un minor sviluppo degli anticorpi".
Anche le allergie si stanno manifestando in forme più violente "sia per le caratteristiche di questa primavera sia perché sono state svolte meno diagnosi durante il periodo della pandemia", aggiunge. Consigli ai genitori? "E’ opportuno condurre una vita normale e seguire le principali norme di difesa verso il contagio da Covid. Le malattie infettive che vediamo in azione sono sempre le stesse, come la ’bocca-mani-piedi’ e qualche sesta malattia. Non abbiamo notato alcun incremento di episodi di varicella. Noi pediatri continuiamo con le vaccinazioni previste per l’età infantile, oltre che con quelle anti Covid".