Maltempo e polemiche. Pioggia, lavori, fogne: le competenze (troppe). E la politica litiga

Caditoie in tilt ostruite da foglie e detriti. Mazzetti (FI): "Serve un’analisi sui Consorzi". Il presidente Giani: "Col climate change la rete è da rifare" .

Maltempo e polemiche. Pioggia, lavori, fogne: le competenze (troppe). E la politica litiga

Caditoie in tilt ostruite da foglie e detriti. Mazzetti (FI): "Serve un’analisi sui Consorzi". Il presidente Giani: "Col climate change la rete è da rifare" .

La rete fognaria non ha retto a quei 94 millimetri di pioggia caduti dalle 14 alle 24 in città, fino a toccare punte di oltre 100 millimetri nei comuni della provincia (vedi Montemurlo). Come pure le caditoie ostruite da foglie, detriti ancora della passata alluvione, hanno dato la spinta finale affinché il sistema andasse al collasso. Il climate change non può essere più ignorato, anche quando si mette mano al miglioramento della rete fognaria con lavori costosi: la portata dei temporali ha caratteristiche tropicali. La domenica di paura per il maltempo annunciato in codice giallo e arancione si è tradotta in rovesci consistenti che hanno causato disagi e allagamenti di strade, garage, scantinati e cantine in diverse zone della città. Come è successo in via Borgo di Casale dove alle 20 un metro d’acqua ha invaso le abitazioni di una ventina di famiglie: "In 10 mesi dall’ultimo evento atmosferico eccezionale niente è stato fatto con rimpallo di responsabilità", dice Silvia Guarducci, residente e membro del coordinamento provinciale di Forza Italia. Che ringrazia la "Protezione Civile presente ed efficiente, unico baluardo per contrastare i danni provocati dalla noncuranza degli enti preposti alla manutenzione ordinaria". Protezione civile che in città è stata dispiegata in gran numero, rafforzato da polizia municipale e volontari, coordinata dalla sala operativa e preceduta negli alert telefonici dalla sindaca Ilaria Bugetti. C’è poi il nodo delle competenze nel quale i cittadini si trovano spesso imbrigliati. Eppure le caditoie, assicurano da Publiacqua, vengono pulite "tutti gli anni come da piano concordato col Comune. Ripulitura fatta col metodo del 115% con interventi di pulizia pari al 15% in più a seguito di segnalazioni di criticità da Comuni o cittadini". Publiacqua, dopo l’alluvione del 2023, ha eseguito una pulizia straordinaria a Prato. Alia garantisce spazzamento e pulizia superficiale delle caditoie. In queste settimane il lavoro con le spazzatrici si concentra sulle viabilità con alberature, in particolare pini, sempre come attività ordinaria. Ieri Alia è intervenuta sui viali, come Galilei e Ferraris e a rimuovere detriti nei punti delle esondazioni. "Stiamo facendo una mappatura delle criticità causate dagli eventi atmosferici, per stabilire con il Comune un piano di azione".

Una semi-alluvione, che ha sollecitato l’attacco di Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia: "Siamo punto e a capo, come un anno fa ma dopo aver sprecato un anno in cui l’attuale commissario regionale, insieme ai costosi consorzi di bonifica, avrebbe dovuto pianificare nuove opere di contrasto e contenimento del rischio idrogeologico, oltre alla manutenzione", afferma. Eppure "il salasso c’è stato e i consorzi di bonifica, più poltronifici che enti per la cura del territorio, hanno incassato". Intanto ieri sono iniziate le audizioni della commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle alluvioni 23. Il primo ad essere stato ascoltato è stato il presidente Eugenio Giani che sull’emergenza di domenica ha detto che "non sono esondati fiumi, ma le fognature. Prima i sistemi fognari non davano problemi perché la pioggia era più regolare, ma il cambiamento climatico è evidente: le fogne devono essere più larghe, perché l’acqua si concentra in minor tempo e in maggiore quantità". Chiara La Porta, deputato di FdI, attacca Giani: "Non è dato di sapere cosa abbia fatto concretamente Giani in 10 mesi da commissario straordinario all’emergenza, se non spostare le responsabilità, di tutto, sul governo Meloni". Sara Bessi