Claudia Iozzelli
Cronaca

La Val Bisenzio ferita, frane e smottamenti. Uno stillicidio continuo: “Cittadini collaborate”

Un territorio vasto e fragile: problemi annosi e urgenze immediate. La sindaca di Vaiano Vivarelli: “Ci siamo trovati a gestire un evento per dinamica molto simile a quello del 2 novembre 2023”

La Val Bisenzio ferita, frane e smottamenti. Uno stillicidio continuo: “Cittadini collaborate”

Prato, 18 marzo 2025 – Si continua a far la conta dei danni in Val di Bisenzio fra le zone già duramente provate dall’alluvione del 2023 e che da allora non si sono mai riprese. Un conto che, come tutti si immaginavano e come aveva confermato il geologo Marco Morelli in un’intervista rilasciata al nostro giornale è in continua evoluzione perché l’acqua che si è accumulata con le piogge eccezionali degli ultimi mesi è andata a gravare su una situazione già precaria per costituzione: nuovi smottamenti e cedimenti, oltre a quelli già messi in conto, sono in queste ore dietro l’angolo.

Due nuovi importanti cedimenti restano a Vaiano, individuati da Comune durante la ricognizione fatta nei giorni scorsi: uno sulla strada per Grisciavola, dove abitano diverse famiglie che già nel 2023 avevano perso, con l’ingrossarsi del torrente, il ponte; uno sulla strada forestale/sentiero della Fratta, dall’Isola a Savignano. A Cantagallo l’acqua ha continuato a pesare su problemi già presenti, compresi quelli dei lavori ancora non completati dallo scorso anno. Alcune località restano irraggiungibili o è possibile farlo solo con grosso rischio per la sicurezza o guadando torrenti che si sono ingrossati, in situazioni che coinvolgono spesso strade vicinali. Anche al Borgo TuttoèVita, sul lato est del Comune di Cantagallo, i padri Ricostruttori hanno problemi a raggiungere la zona.

«Sono di nuovo sospese le attività al borgo TuttoèVita – scrivono in un post sulla loro pagina Facebook, successivo a quello in cui, prima di venerdì, annunciavano la riapertura grazie ad un contributo della Regione Toscana con il quale era stato sistemato il tratto peggiore della strada di accesso al borgo - e a causa di queste nuove bombe d’acqua che si sono rovesciate su tutta la Toscana, anche il Borgo è stato colpito! Per fortuna questa volta non sono state colpite le strutture, perché la prima parte dei lavori che siamo riusciti a fare hanno tutelato il Borgo. Sono però colpite le vie di comunicazione: la strada principale di via d’accesso non è al momento percorribile, e ci sono ulteriori frane in prossimità del villaggio». E lanciano un appello, indicando le modalità per effettuare le donazioni (https://tuttovita.it/donazioni/). «Diventa ancora più urgente – scrivono - completare i lavori che sono sospesi per mancanza di fondi. Aiutaci a proteggere il borgo!».

L’aggravamento della situazione arriva per loro e per i tanti che abitano nelle vallate sotto Montecuccoli, dal cedimento della strada principale nel tratto barberinese, uno dei principali accessi alle località valbisentine che solo da pochi decenni sono passate dalle competenze del Comune mugellano a quelle di Vernio e Cantagallo, pur essendo geograficamente nel bacino idrografico del Bisenzio. Tutte le famiglie, le due comunità religiose, le aziende agricole e agriturismi, gli eco villaggi nei dintorni di Gavazzoli, Montecuccoli, Foraceca, Le Valli e gli altri insediamenti del rio Allese e del rio Dei Fornelli rischiano ora di restare completamente isolati se la situazione sopra Terrigoli – dove si è verificata la frana che ha tenuto chiusa la strada per diverse settimane – dovesse riaggravarsi.

E se la situazione complessa nei dintorni di Montecuccoli va a gravare sulle comunità di Vernio e Cantagallo (ma anche sui pendolari che lavorano nel Mugello) coinvolge tutti l’altra emergenza che si è aperta dopo le piogge di venerdì, la frana sulla Sr 325 fra San Quirico e Sasseta, strada riaperta domenica alle 17 dopo una primaria messa in sicurezza, in attesa delle valutazioni dei geologi. «Sorvegliata speciale resta la frana di Montecuccoli che va attentamente monitorata, anche perché dalla parte del Comune di Barberino la strada attualmente è interrotta» sottolinea la sindaca di Vernio Maria Lucarini. E spiega: « La strada era stata riaperta a senso unico alternato il 21 febbraio, ma il movimento franoso è grande e molto complesso l’intervento di messa in sicurezza definitivo, per il quale è stato chiesto l’intervento della Regione. Nel frattempo la strada ha subito un altro smottamento nel tratto all’interno del Comune di Barberino con il quale l’amministrazione di Vernio è in contatto».

La sindaca di Vaiano, Francesca Vivarelli chiama all’appello anche i cittadini facendo il bilancio delle ore di emergenza: «Ci siamo trovati a gestire un evento per dinamica molto simile a quello del 2 novembre 2023, con una portata del cumulo e una concentrazione inferiore - afferma - Sicuramente gli interventi di riduzione del rischio condotti in questi mesi dal Comune, con risorse proprie, e dall’Unione dei Comuni sono stati efficaci, anche se c’è ancora molto da fare. In più c’è da dire che proprio l’evento alluvionale del 2023 ha prodotto paradossalmente una risagomatura dei fossi migliorando la situazione».

C’è un elenco di somme urgenze da affrontare «che riguarda la viabilità secondaria e le situazioni di sponda di alcuni fossi - mette in evidenza - Eventi franosi, che sono in corso di valutazione da parte dell’ufficio tecnico e dei geologi, riguardano la strada Vicinale della Fratta, via di Grisciavola, via degli Anemoni e via Casadonica a Schignano. Sul fosso dello Spinaie abbiamo verificato ulteriori dissesti sulla sponda nell’area dello Stadio comunale e degli impianti sportivi». È «assolutamente aperta la questione della manutenzione del territorio da parte dei soggetti privati - sottolinea con forza - Dopo l’approvazione del Piano di Protezione civile è necessario aprire un confronto con i cittadini. Adesso lavoreremo perché cresca la consapevolezza che tutti, pubblico e privati, abbiamo responsabilità e compiti da portare avanti per l’obiettivo comune della riduzione del rischio derivante dai cambiamenti climatici».