Anche in provincia di Prato scarseggiano i farmaci. Il nuovo allarme per la carenza di medicinali è scattato dopo l’ultimo report dell’Aifa di questo gennaio 2023. La prima allerta era partita prima di Natale, con il picco di contagi dovuto all’influenza australiana, ma la situazione continua ad essere delicata. La lista di prodotti "introvabili" comprende antinfiammatori, antivirali, alcuni tipi di antibiotici, cortisonici, prodotti per la tosse ma anche antidepressivi e antiepilettici. Molti sono usati da tutti, come Moment, Nurofen, Tachipirina e Amoxicillina.
Covid, Australiana e blocco della Cina hanno innescato una tempesta perfetta. Non fa eccezione la Valbisenzio, dove si riscontrano problemi, anche se i farmacisti provano a trovare soluzioni per fronteggiare le mancanze. "Gli stessi problemi che ci sono a Prato li abbiamo noi, non di più, perché il fornitore è lo stesso – spiega la dottoressa Lucia Castelvetri della farmacia Zanni a Mercatale di Vernio – io cerco di attivarmi ogni giorno per reperire i farmaci e per fare scorta. In questo momento mancano lo sciroppo Seki, ma è possibile trovare delle alternative, e l’Ibuprofene a cui si sopperisce con il Moment che da noi c’è ancora. La fatica maggiore – aggiunge la farmacista – è sui farmaci pediatrici. Le supposte di Tachipirina 250 non si trovano e si cerca di ovviare con altre marche. Stessa cosa per il Nurofen sciroppo e per il Malox, attualmente irreperibili. Per fortuna mi sono accorta in tempo che scarseggiava il Bentelan da un milligrammo e ho fatto scorta di quello da 0,5. Occorre fantasia ed esperienza per sostituire i medicinali richiesti e non lasciare i clienti a mani vuote. Il problema della carenza in quest’ultimo mese è nato dall’influenza che ha fatto quadruplicare le richieste di medicinali".
Anche alla farmacia di Usella, condotta dalla dottoressa Fedora Bugetti, è forte la richiesta di medicine. "Mancano il Brufen, il Flumicil, il Nurofen. La causa, oltre che l’onda lunga del Covid, la guerra e l’influenza sta anche nei problemi produttivi legati alla crisi energetica e alla scarsità di reperire materiali per il confezionamento e le materie prime come i principi attivi – dice Fabrizio Fabbri – inoltre non sempre i medici sono informati delle mancanze e i pazienti devono ritornare dopo essersi fatti segnare qualcos’altro". Alberto Bernotti della farmacia di Comeana afferma: "Durante questa epidemia di influenza ci siano organizzati cercando di fornire gli equivalenti, in caso di carenza. Nei piccoli centri come il nostro c’è un buon rapporto con i pazienti che si fanno consigliare il prodotto più idoneo".
Elena Duranti