REDAZIONE PRATO

Operai multati, il corteo "invade" il centro, cariche sui manifestanti. Ira di Biffoni

Ventuno operai della Tintoria Superlativa multati di 4mila euro ciascuno per "blocco stradale"

La manifestazione a Prato (foto Attalmi)

Prato, 18 gennaio 2020 - Alta tensione a Prato al termine di una manifestazione promossa dal sindacato Sì Cobas per chiedere l'annullamento delle multe da 4.000 euro ciascuno che a dicembre sono state inflitte a 21 operai della Tintoria Superlativa a seguito di una loro protesta in strada ad ottobre per denunciare le condizioni di sfruttamento.

Il corteo, con centinaia di partecipanti (per il sindacalista di Sì Cobas Luca Toscano «un migliaio»), è andato oltre il tragitto concordato dalla questura, tra piazza della Stazione e piazza San Marco, confluendo in piazza del Comune dove non era stato autorizzato. È qui che, dopo una sosta piuttosto lunga ma senza incidenti, la polizia, anche con una carica di alleggerimento, ha spinto fuori dalla piazza i partecipanti i quali hanno formato un nuovo corteo che si è mosso in direzione di piazza della Stazione dove poi si è sciolto.

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Fin dalla partenza da piazza della Stazione i manifestanti sono stati preceduti da uno striscione con le scritte 'Liberi dai decreti Salvini', 'Prato sta con gli operai', 'Cancelliamo le multe', riferite alla vicenda degli operai della Tintoria Superlativa accusati di blocco stradale per la protesta di ottobre. Oltre a Sì Cobas erano riconoscibili le sigle di Rifondazione e Potere al Popolo nonché bandiere di Anpi e Arci.

Tutto era filato liscio anche quando il corteo aveva eluso lo sbarramento delle forze dell'ordine, che non sono intervenute mentre proseguiva verso piazza del Comune. Tuttavia, poi, proprio davanti al municipio di Prato è maturato l'intervento di allontanamento dalla piazza, eseguito con spintoni e anche uso di sfollagente.

Le varie circostanze hanno provocato la reazione del sindaco di Prato Matteo Biffoni: "Pretendo che prefetto e questore diano una spiegazione di quanto è accaduto oggi a Prato. E' inaccettabile che chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico abbia consentito ad un corteo di mettere a rischio la città in un sabato pomeriggio in cui le famiglie vanno in centro con i propri bambini a fare acquisti. L'autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco, non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune". Il sindaco è infuriato: "I Sì Cobas continuano a mostrarsi per quello che sono: incapaci di rispetto, in cerca di notorietà sulla pelle degli altri, siano gli operai sfruttati o i cittadini. L'avevo detto e lo ripeto, noi vogliamo tutelare per davvero i diritti di chi lavora, lo facciamo e lo faremo sempre con tutti gli strumenti legittimi a disposizione e con tutte le forze sane della citta, ma con queste persone che disprezzano la legalità non potrà mai esserci un dialogo". Allo stesso tempo il sindaco condanna quanto accaduto in piazza del Comune. "E' stata lasciata sola la polizia municipale, che ricordo non è responsabile dell'ordine pubblico e che ringrazio per la professionalità e l'impegno con cui si è dovuta assumere oneri per l'incapacità di altri. In piazza del Comune gli agenti sono rimasti senza alcun supporto da parte di chi aveva il dovere di controllare il corteo, ovvero la Polizia di Stato. Ed è per questa capacità di gestione che sono stati caricati i manifestanti sotto il palazzo comunale. Tutto questo è inaccettabile, prefetto e questore ne traggano le conseguenze".

Anche Nicola Ciolini, consigliere regionale del Partito Democratico, interviene sulla questione: “E’ grave quello che è successo oggi a Prato. Se da una parte non è accettabile il mancato rispetto delle regole nel manifestare, allo stesso modo è altrettanto grave che la polizia municipale sia stata lasciata da sola a presidiare piazza del Comune davanti ai manifestanti. Le intenzioni degli organizzatori del corteo erano note da tempo. E’ evidente che chi aveva il compito di garantire l'ordine pubblico in città dovrà assumersi la responsabilità di quanto successo”.

"Una gestione seria dell'ordine pubblico - segretario provinciale del Pd di Prato, Gabriele Bosi - dovrebbe garantire che il percorso assegnato a un corteo venga rispettato da parte dei manifestanti e che tutto avvenga nel rispetto delle regole senza scontri e tensioni. Oggi le autorità preposte non sono state in grado di rispondere a queste esigenze. Prima il corteo dei Si Cobas ha potuto deviare senza difficoltà dal percorso indicato dalle autorità, poi si è assistito a una carica da parte delle forze dell'ordine sui manifestanti rimasti in Piazza del Comune. Credo che Questore e Prefetto debbano rispondere dell'incapacità di gestire in modo serio e corretto quanto avvenuto oggi a Prato".