
Manifesti in strada contro droga e prostituzione
A pochi giorni di distanza dalla comparsa di cartelli di cartone dello stesso tenore e dall’intervento della polizia municipale che li aveva rimossi domenica mattina per affissione abusiva, ieri sono tornati a campeggiare al Soccorso nuovi manifesti di protesta contro il degrado, la prostituzione e lo spaccio di droga. Di un rosa acceso, giusto per rendere impossibile non notarli, sono attaccati alle campane per la raccolta del vetro e recitano il seguente messaggio: "Benvenuti al Soccorso. Prostituzione, spaccio, droga, illegalità! Soccorso come Caivano! Grazie sindaco Biffoni". Firmato "Legalità a Prato".
Non è ancora chiaro se sia stato un gruppo di residenti ad aver tappezzato il Soccorso di cartelli, quel che è certo è che il grido d’allarme è più forte che mai. Il problema maggiore, purtroppo non da ora, è quello legato allo spaccio di droga, con i giardini di via Carlo Marx sempre nel mirino.
Più cittadini hanno segnalato movimenti sospetti soprattutto di sera e di notte. I giardini diventano terra di nessuno e la sera è quasi proibitivo attraversarli a meno che non si voglia fare spiacevoli incontri.
C’è poi il tema del degrado ambientale, come spesso raccontato residenti e commercianti della zona.
"La parte peggiore del quartiere è senz’altro quella che va da via Carlo Marx a via Roma, dove ci sono le case popolari – aveva raccontato nei giorni passati, attraverso le nostre colonne, Gianmarco Bonanomi, residente – Da quelle parti, tanto per fare un esempio, c’è uno sgambatoio per i cani dove si trovano rifiuti, non solo di origine animale ma di ogni genere".
E poi ancora prostituzione e furti nelle abitazioni. "Tante volte degli individui si introducono nei condomini per segnare sulle porte le case da derubare. Ad agosto – aveva aggiunto Bonanomi – una donna che vive nel mio palazzo ha chiamato la polizia perché si è trovata dei segni sul campanello. Come emerso negli ultimi è un segno distintivo usato dai ladri per ’selezionare’ gli appartamenti da svaligiare. E succede anche che tentino di aprire i garage. Purtroppo, è accaduto molte volte in questa zona". Insomma, al Soccorso i residenti paiono non sentirsi affatto al sicuro. E la prova sta anche nell’affissione di cartelli e manifesti, un modo per far sentire la propria voce e per chiedere un intervento diretto alle autorità.
Francesco Bocchini