LAURA NATOLI
Cronaca

Martina Mucci, la barista fatta sfregiare dall’ex, torna al lavoro: "Ho bisogno di normalità"

La ragazza ha ripreso servizio all’Hop’n Drop dopo sei mesi dal brutale pestaggio ordinato dall’ex fidanzato. "Riparto da dove tutto è cominciato "

Martina Mucci abbraccia una collega dell’Hop’n Drop

Martina Mucci abbraccia una collega dell’Hop’n Drop

Prato, 27 agosto 2023 – Forse Martina Mucci sta vendendo la luce in fondo al tunnel. Forse. La strada da fare ancora è lunga ma un passo avanti lo ha fatto: è tornata a lavorare al pub (l’Hop’n Drop) dove tutto è cominciato, dove ha conosciuto lui, Emiliano Laurini.

L’uomo, ex collega ed ex fidanzato, che ha ordinato e pagato due sicari perché la pestassero a sangue di notte, mentre stava rientrando dal lavoro. Sono passati sei mesi da quella terribile notte, sei mesi durante i quali la giovane donna ha dovuto rimettere in sesto la sua vita lottando contro la paura di avere sempre qualcuno alle spalle che vuole farle del male.

"Mi hanno accolto tutti con grande affetto e umanità, di questo li ringrazio – ha detto Martina – I colleghi, gli amici e i clienti mi hanno sostenuta in questo lungo percorso nel tentativo di ritrovare una speranza per andare avanti. Ora voglio riprendermi la mia vita, ritrovare serenità anche se non è semplice dopo quello che è successo". Gli ultimi sei mesi Martina li ha passati chiusa in casa, uscendo solo per recarsi all’estero per sottoporsi a interventi per la ricostruzione dei denti. Ora è seguita dal centro antiviolenza La Nara.

"Non è stato facile e non lo è neppure ora – ha aggiunto – ma è arrivato il momento di affrontare le mie paure e tornare nel posto in cui tutto è cominciato, dove l’ho incontrato". Laurini faceva il buttafuori nello stesso locale dove Martina era cameriera. Fra i due era nata una relazione che è stata fin da subito turbolenta per le ossessioni e la gelosia di lui. Ma nulla avrebbe fatto presagire quello che poi è accaduto.

Laurini è ancora in carcere accusato di lesioni, sfregio permanente e concorso in rapina. Insieme a lui sono finiti in carcere uno degli esecutori materiali del delitto (Kevin Mingoia) e un presunto intermediario che avrebbe partecipato alla fase preparatoria del pestaggio (Mattia Schininnà).

Il secondo aggressore è in un centro di recupero in quanto minorenne. Sono inoltre indagati la nuova fidanzata di Laurini e un altro marocchino. Le indagini della Procura dovrebbero chiudersi a breve. Martina ha sospettato fin da subito che il suo ex fosse coinvolto nel pestaggio. E’ stata lei, con coraggio, che ha indicato agli investigatori la strada giusta da seguire. "E’ giusto denunciare, non solo per se stessi ma anche per tutte le altre donne vittime di violenza", conclude.

Laura Natoli