LAURA NATOLI
Cronaca

Martina Mucci, indagini chiuse: l’ex e i due complici alla sbarra

Il pm ha chiesto e ottenuto il rito immediato per i tre ancora in carcere. Si tratta del mandante, di uno degli aggressori e dell’intermediario

Martina Mucci, 30 anni, è stata picchiata a sangue nell’androne di casa sua la notte del 21 febbraio (Foto Attalmi)

Prato, 17 ottobre 2023 – Si terrà il 15 dicembre il processo a carico di Emiliano Laurini, Kevin Mingoia e Mattia Schininnà, accusati di aver organizzato il terribile agguato ai danni di Martina Mucci, cameriera di 30 anni, picchiata a sangue mentre rincasava dal lavoro la notte del 21 febbraio scorso in via della Fonderia alla Pietà. Il pm Valentina Cosci ha chiuso le indagini in tempi record. I tre sono tutt’ora rinchiusi in carcere motivo che ha permesso al pm di chiedere e ottenere dal gup Francesca Scarlatti il rito immediato che prevede di saltare l’udienza preliminare. Si dovrà poi capire se i tre decideranno, insieme ai loro legali, di chiedere un rito alternativo come ad esempio un abbreviato.

Nell’ambito della stessa inchiesta, sono indagati un minorenne, che avrebbe partecipato al pestaggio insieme a Mingoia, l’attuale ragazza di Laurini e un marocchino. Gli ultimi due avrebbero partecipato alla fase preparatoria del delitto. Le loro posizione sono al vaglio.

Secondo quanto ricostruito, l’ex fidanzato di Martina, Emiliano Laurini, ex buttafuori di 41 anni ed ex collega della donna all’Hop en Drop di viale Galilei, avrebbe commissionato il pestaggio. Schininnà, 21 anni, amico di Laurini, avrebbe partecipato alla preparazione della spedizione punitiva, poi eseguita materialmente da Mingoia e dal minorenne in cambio di 400 euro ciascuno. Anche il marocchino e l’attuale fidanzata di Laurini sarebbero stati a conoscenza di quello che l’ex buttafuori stava progettando: la vendetta contro la ex. La notte del 21 febbraio, Mingoia e il minorenne si sono recati in via della Fonderia con un motorino. Hanno atteso che Martina rientrasse dal lavoro. Appena la donna ha messo piede nell’androne di casa, l’hanno raggiunta, spinta a terra e pestata a sangue, insistendo soprattutto sul viso. Le hanno tagliato una ciocca di capelli con due rasoi recuperati dalla polizia fuori dalla casa della donna. Martina riportò la rottura di diversi denti, del setto nasale e una brutta cicatrice in mezzo agli occhi, oltre al taglio del cuoio capelluto. Non è stato difficile per la polizia risalire ai tre (arrestati il 24 aprile): fu la stessa Martina a indirizzare le indagini verso l’ex fidanzato con il quale aveva avuto una relazione piuttosto turbolenta. I tre rispondono di sfregio permanete al volto (reato che prevede pene fra gli 8 e i 14 anni), lesioni con l’aggravante dell’indebolimento della masticazione, rapina perché nel pestaggio venne presa la borsa della vittima per simulare il furto.