REDAZIONE PRATO

Maxi frode fiscale. Giro di fatture false per 35 milioni di euro. Ci sono 14 denunciati

Altro colpo della Guardia di Finanza contro il sistema delle ditte ‘apri e chiudi’. Nove quelle "fantasma" e 2 aziende pronto moda. La Porta (FdI): "Avanti con la lotta a una delle piaghe del nostro distretto".

Maxi frode fiscale. Giro di fatture false per 35 milioni di euro. Ci sono 14 denunciati

La Guardia di finanza di Prato ha scoperto un giro di fatture false per 35 milioni di euro, messo in piedi grazie al sistema delle imprese ’apri e chiudi’. Il settore interessato è sempre quello del pronto moda a conduzione cinese con società e ditte individuali attive nel Macrolotto. A finire nei guai sono state 14 persone, tutte di nazionalità cinese: 9 titolari delle ditte individuali, 2 rappresentanti legali delle ditte utilizzatrici delle fatture emesse e 3 titolari di fatto, che, attraverso lo schermo dei prestanome, gestivano le imprese emittenti, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di emissione e utilizzo di fatture false e di omessa dichiarazione. La procura ha proceduto con la richiesta di rinvio a giudizio per i 14 indagati. La Guardia di finanza ha individuato e sgominato la maxi truffa grazie ad un’intensa attività di controlli ed ispezioni sulle filiere di imprese intestate a prestanome per contrastare l’evasione fiscale e contributiva. Un lavoro determinante e certosino quello eseguito dai finanzieri pratesi, teso al contrasto del fenomeno radicato sul territorio, oramai rodati a particolari expertise, grazie alle quali, scansionando complesse filiere di gestione, riescono a risalire a coloro che reggono le fila di aziende create ad hoc strumentali all’evasione ed all’esecuzione di continui illeciti. Anche stavolta, nello smontare un sistema collaudato, le Fiamme gialle con il coordinamento della procura, hanno individuato l’esistenza di 9 ditte individuali operanti solamente pro-forma senza strutture aziendali effettive tali da giustificare gli ingenti volumi fatturati, e intestate a soggetti prestanome, funzionali all’emissione di fatture relative ad operazioni commerciali inesistenti per il successivo abbattimento delle imposte dovute da altre imprese utilizzatrici di tali fatture. Ciascuna impresa, trascorsi pochi anni dal suo avvio, cessava la propria attività con l’insorgere dei primi debiti erariali, spesso di importo rilevante, per evitare ripercussioni derivanti da procedure amministrative di accertamento. L’indagine della finanza si è conclusa con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di un fatturato complessivo di oltre 24 milioni di euro, ed un’Iva dovuta per oltre 10 milioni di euro da parte delle imprese coinvolte.

"Continua il fondamentale lavoro della guardia di finanza per contrastare una piaga che ha, per troppo tempo, corrotto il tessuto economico sano del nostro distretto. Ringraziamo le donne e gli uomini delle Fiamme gialle, che hanno inferto un altro importante colpo al sistema delle imprese ‘apri e chiudi’ nel Macrolotto – è il commento di Chiara La Porta, deputato di Fratelli d’Italia – Il governo Meloni ha a cuore il bene degli onesti, e tutela i cittadini e le imprese che lavorano con trasparenza, e lo strumento normativo contro le ‘apri e chiudi’ in mano alla GdF ne è uno degli esempi. La riforma fiscale va nella direzione del fisco amico degli italiani per far emergere i veri evasori e non lasciare più campo libero ai furbi che impoveriscono, rubando allo Stato, coloro che sono in difficoltà".