Sequestrati 150 chili di pesce, trasportato in precarie condizioni igieniche, e anche 34 macchinari dalla polizia municipale nel corso di una serie di controlli nell’area del Macrolotto zero. La Guardia di finanza, invece, ha sequestrato due tonnellate di alimenti e chiuso cinque ristoranti. E’ il bilancio di due distinte operazioni avvenute nei giorni scorsi a Prato.
La polizia municipale, durante di un semplice controllo di viabilità in via Pistoiese, ha fermato un furgone refrigerato ed ha subito riscontrato che il vano carico del furgoncino emanava un forte odore di pesce nonostante il fatto che il motore refrigerante del mezzo risultasse essere spento, in quanto guasto. All’interno del mezzo è stato trovato un carico di pesce surgelato e fresco che era trasportato in evidenti precarie condizioni igieniche. Gli agenti hanno richiesto l’intervento dell’Asl Toscana centro che ha riscontrato anche la totale mancanza di tracciabilità degli alimenti, che non corrispondevano affatto alla bolla mostrata. La pattuglia ha quindi sanzionato due cittadini cinesi che eseguivano il trasporto multandoli di 1302 euro per il motore refrigerante non funzionante, e di 1000 euro per le precarie condizioni igieniche del vano carico. Un’altra sanzione è stata elevate dal personale Asl per la non tracciabilità degli alimenti, con conseguente sequestro della merce, circa 150 chili di prodotti ittici, e la sua successiva distruzione a causa della sua potenziale pericolosità per l’igiene alimentare. Inoltre, la polizia municipale è stata impegnata in verifiche programmate e dirette alle attività produttive ed alle confezioni nell’area del Macrolotto Zero, gestite per la maggior parte dei casi da cinesi. Le verifiche, condotte in varie ditte, hanno portato al sequestro di 34 macchinari e sanzioni per circa 4500 euro per l’utilizzo di locali non idonei alla produzione o con destinazione diversa rispetto a quella produttiva. In un caso è stato anche accertato un abuso edilizio.
La Guardia di finanza ha invece sequestrato più di 2 tonnellate gli alimenti, ha scoperto 50 lavoratori in nero e ha sospeso cinque ristoranti per carenze igienico-sanitarie. È il bilancio dei controlli nell’ambito dell’operazione ‘Fast food’. I controlli, condotti dai finanzieri insieme agli Ispettori per la prevenzione e sicurezza alimentare del Dipartimento Asl, hanno portato al sequestro di 2105 chili di alimenti e piatti pronti non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza in materia di conservazione. Nel complesso sono state elevate sanzioni per oltre 13mila euro. I controlli congiunti proseguiranno anche nei prossimi mesi.