Il settore della meccanica impiega 2500 addetti, molti dei quali non più giovanissimi. Per avere un’idea ad oggi 800 dei 2500 operai sono sopra la soglia dei 50 anni, e di questi 800 circa 200 hanno più di 60 anni. Da qui a pochi mesi è facile intuire che il settore avrà bisogno di almeno altrettante figure da inserire nelle aziende. E quello che fa ancor più riflettere è il fatto che tra le imprese meccaniche, secondo un recente studio di Cna, il 75% afferma di avere intenzione di assumere nuovo personale nel breve periodo, e il 90% delle imprese che intendono assumere ammettono di avere problemi nella ricerca di personale specializzato e non. Se nel breve termine la situazione è preoccupante, lo è ancora più nel medio lungo termine: secondo lo studio di Cna saranno oltre 13000 gli addetti del settore manifatturiero che andanno rimpiazzati con nuove braccia e la stima si fa ancora più preoccupante se si pensa che almeno 3000 persone verranno a mancare per mancanza di forza lavoro. Prato e la Toscana offrono opportunità per i giovani che hanno particolari attitudini al lavoro manuale. Oggi più che mai preziosi come l’oro.
Si inserisce in questo quadro, l’offerta formativa MechTech, una nuova opportunità dopo la terza media alternativa all’istruzione tradizionale con un partenariato inedito scuola-mondo delle imprese. Sono corsi triennali rivolti a ragazze e ragazzi tra 14 e 18 anni, che hanno lasciato gli studi oppure che dopo la terza media preferiscono sperimentare un percorso di studio diverso da quelli più consolidati, con un alto numero di ore di laboratorio e fortemente orientato allo sviluppo di competenze professionali immediatamente spendibili in azienda.
A Prato è appena partito all’istituto Marconi il corso della meccanica MechTech, frutto della collaborazione fra Regione e l’agenzia formativa di Confindustria Toscana Nord Formetica.
Un’esperienza che si caratterizza - ed è la prima volta in Toscana per la meccanica - proprio per il partenariato fra la scuola e un soggetto privato come Formetica: una sinergia, questa, che consente un’integrazione ottimale fra le competenze e le risorse della scuola e l’aderenza alle esigenze delle imprese. Una proposta evidentemente in sintonia con i bisogni del territorio: il corso era aperto a un massimo di 20 iscritti, ma le domande sono state il doppio. Al termine dei 3 anni di corso si ottiene una qualifica professionale di III livello Eqf ma è anche possibile rientrare nel ciclo di istruzione scolastica superiore per il diploma. Le ore complessive di formazione per i 3 anni sono 2.970, di cui 1.085 in aula, 1.085 ore di attività laboratoriale e 800 ore di stage in azienda. I percorsi sono realizzati dalla Regione e sono completamente gratuiti.
"Un’esperienza che è ancora agli inizi ma che si prospetta interessante e innovativa - interviene il dirigente del Marconi, Paolo Cipriani -. L’istituto ha sposato con convinzione la formula della collaborazione con il mondo confindustriale e quindi direttamente con le imprese, ritenendo che una stretta collaborazione con gli attori della produzione sia nello spirito dei corsi di formazione professionale".
Alla presentazione ha partecipato anche l’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini: "Si tratta di un’offerta formativa molto importante capace di collegare il mondo del lavoro alla scuola - spiega - garantendo opportunità concrete ai giovani che hanno desiderio di mettersi in gioco. Formarsi è importante per avere un inquadramento lavorativo e uno stipendio migliore". Il corso si inserisce nel settore vitale della meccanica: "Da parte delle imprese è forte la richiesta di giovani ben formati da introdurre nei propri organici. Quello della metalmeccanica è a Prato un settore dinamico - interviene Marcello Gozzi, amministratore delegato di Formetica oltre che direttore dell’associazione confindustriale - Nelle imprese della metalmeccanica pratese, inclusa l’elettronica, i dipendenti sono assunti a tempo indeterminato in una percentuale media del 90%".
Silvia Bini