Prato, 28 gennaio 2028 - Usufruiva dei giorni che gli spettavano in base alla legge 104 ma anziché accudire l’anziana madre malata faceva visite ginecologiche intramoenia. Con l’accusa di truffa allo Stato, un medico pratese, 67 anni, originario del Veneto, è stato condannato dal giudice Iacopo Santinelli a un anno e otto mesi (pena sospesa) e a versare all’Asl, che si è costituita parte civile (assistita dall’avvocato Silvia Nesti), 14.000 euro a titolo di provvisionale. Le motivazioni della sentenza saranno depositate fra 90 giorni.
Le indagini dei carabinieri del Nas di Firenze, coordinate dai pm Lorenzo Gestri (oggi trasferito alla Dda a Firenze) e Lorenzo Boscagli, sono partite nel 2019 dopo la segnalazione interna all’ospedale. Il comportamento del medico, che lavorava nel reparto di Ginecologia e Ostetricia ma adesso è in pensione, aveva destato sospetti. Da anni il dottore prendeva i tre giorni al mese liberi ogni mercoledì quando fissava gli appuntamenti per le visite libero-professionali in Veneto.
Partiva nella serata del martedì precedente, dormiva effettivamente dalla madre malata, ma il giorno successivo anziché accudirla, cominciava le visite la mattina presto fino a sera tardi quando, poi, ripartiva per Prato per riprendere regolare servizio in ospedale. Ricevuta la segnalazione della direzione sanitaria, i Nas si sono subito attivati.
Le indagini sono andate avanti per mesi e sono riuscite a ricostruire l’inganno che il medico usava per arrotondare lo stipendio servendosi dei giorni liberi ottenuti con la legge 104. Sono stati fatti riscontri, prese informazioni. Il medico è stato pedinato e addirittura monitorato con un gps montato sull’auto in modo da controllare ogni suo spostamento. Un anno prima della perquisizione, il medico aveva ricevuto un primo avvertimento tanto che sapeva di essere nel mirino degli accertamenti del Nas di Firenze. Nei mesi successivi, però, la sua condotta è rimasta identica e ha continuato a guadagnare su visite mediche svolte nei giorni presi con la 104. Fra il 2012 e il 2019, il medico ha intascato 33.000 euro guadagnati nei giorni presi per il congedo.
Un settore scivoloso quella della legge 104. I tre giorni al mese, retribuiti ma liberi dal servizio, dovrebbero essere dedicati ai familiari disabili per cui è stato ottenuto il beneficio. Si possono trascorrere giornate senza vedere il familiare ma bisogna dimostrare che si accudisce costantemente. Cosa che il ginecologo di certo non faceva vista la lontananza. L’uomo si è difeso sostenendo che comunque trascorreva la notte a casa della madre per accudirla. Una giustificazione che, però, non è bastata al giudice che lo ha condannato.
Laura Natoli