"Un paladino della salute pubblica". E’ così che il dottor Federico Calvani, 66 anni, medico di medicina generale in servizio da dieci anni negli ambulatori della montagna pistoiese e convinto "no vax" si definisce. Il clamore che ha suscitato l’inchiesta che lo vede coinvolto, accusato di aver messo in piedi e gestito un giro di sedute vaccinali simulate per il rilascio di green pass ai pazienti "no vax", lo ha certamente colpito e turbato, come spiega il suo legale, l’avvocato Stefano Panconesi del foro di Pistoia. "Il mio assistito è turbato da tutta la vicenda – chiarisce il difensore – soprattutto per i risvolti mediatici che ne sono seguiti. Un turbamento però che trova il limite nella profonda convinzione di aver agito secondo coscienza e seguendo un convincimento maturato nel tempo, alla luce degli studi e approfondimenti portati avanti negli anni, dall’inizio della pandemia". Una convinzione, quella della inefficacia e della pericolosità dei vaccini, di cui il dottor Calvani non avrebbe fatto mistero con i suoi pazienti, invitandoli spesso a non usare le mascherine, definite in una delle tante intercettazioni ambientali nel suo ambulatorio di Maresca, come "protezioni anti-stupidi". "Quello che è chiaro in questa vicenda - sottolinea l’avvocato Panconesi – è che va escluso il tornaconto economico. Il dottore ha sempre agito spinto da una motivazione che lui definisce scientifica, dopo aver a lungo studiato da medico il virus e la possibile efficicacia del vaccino. Non ha mai percepito denaro dai suoi pazienti, a dimostrazione della purezza dei suoi intenti, perché semplicemente è convinto che la scelta giusta sia un’altra".
Questa mattina, il dottor Calvani, che è agli arresti domiciliari dalla mattina del 31 dicembre, dopo essere stato prelevato dai carabinieri nel suo ambulatorio di Maresca, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari, Luca Gaspari. L’intenzione condivisa con il suo legale è di collaborare con l’autoritrà giudiziaria. Un dato su cui si è subito soffermata l’indagine avviata dalla Procura di Pistoia, e condotta dai Nas di Firenze con i carabinieri di Prato, è stata l’impennata di vaccinazioni registrata negli ambulatori del dottore da agosto: in tuto sarebbero 700. Falsità ideologica, peculato, truffa al sistema sanitario nazionale e omissione di atti di ufficio: questi i reati di cui è accusato Calvani. Un’indagine, che vede per ora 19 indagati per concorso in falso ideologico informatico, destinata ad allargarsi: centinaia i pazienti che avrebbero ottenuto le certificazioni col sistema delle vaccinazioni simulate, e che ora rischiano di dover rispondere di concorso in falso ideologico informatico.
In una intercettazione ambientale del 15 dicembre, il dottore commenta l’aaumento delle richieste: "Non sono preparato all’arrivo di così tante persone, bisogna che mi rimangano i vaccini, perché le dosi ’ufficiali’ me le danno il martedì", dice a un paziente mandato da un parente per il rilascio del green pass "facile". E ancora: "Siccome non m’è arrivata nessuna comunicazione ufficiale che lo devo fare solo con i miei pazienti, eh io lo posso fare a chiunque".
Martina Vacca