"Medico o autoambulanza presenti". Altrimenti scatta il ko a tavolino

Cambio di regolamento nel campionato di Eccellenza dopo la tragedia Giani

"Medico o autoambulanza presenti". Altrimenti scatta il ko a tavolino

Cambio di regolamento nel campionato di Eccellenza dopo la tragedia Giani

Autoambulanza o medico presenti alle partite, altrimenti scatta la sconfitta a tavolino (0-3) per la squadra ospitante. Dalla prossima stagione calcistica di Eccellenza si cambia: in caso di assenza di entrambi i requisiti, la partita non verrà disputata. Lo ha deciso la Lega Nazionale Dilettanti dopo la tragedia capitata ad aprile, quando Mattia Giani, calciatore di 26 anni, ha avuto un arresto cardiaco durante l’incontro del campionato di Eccellenza tra Lanciotto Campi Bisenzio e Castelfiorentino, squadra in cui militava. Il ragazzo ha accusato un malore al 14esimo minuto del primo tempo, accasciandosi a terra, e ha perso la vita. Momenti strazianti, che forse si sarebbero potuti evitare se allo stadio Ballerini fosse stato presente un medico scelto dalla Lanciotto oppure un’autoambulanza, così da velocizzare i soccorsi, che quando avvenuti sono risultati inutili per rianimare Giani. Da qui la scelta della Lnd. "A differenza di quanto accaduto finora, quando la gara veniva regolarmente giocata e la società di casa veniva multata se non c’era né il medico né l’autoambulanza, dalla prossima stagione di Eccellenza, senza entrambi non si scenderà in campo. Per quanto concerne la serie D - spiega il delegato provinciale del Coni, Massimo Taiti - questa regola è già in vigore". Lo stesso però non si può dire per le categorie inferiori all’Eccellenza. "In Promozione, Prima Categoria, Seconda Categoria e Terza Categoria, vale sempre la regola della multa. Si gioca lo stesso, anche senza medico e autoambulanza. Non essendo campionati regionali con una fase nazionale, comprendono società con risorse inferiori, dalle quali non si può pretendere troppo. Avere un medico ad ogni partita casalinga è comunque un costo da non sottovalutare - afferma Taiti - Questo però non significa che tutti, specialmente quando si parla di salute, non siano chiamati a fare del loro massimo. C’è in ballo la vita dei ragazzi".

Francesco Bocchini