REDAZIONE PRATO

"Menù bio nelle mense scolastiche"

Il biodistretto del Montalbano pensa in grande: le aziende potrebbero far entrare i loro prodotti nella filiera

"Menù bio nelle mense scolastiche"

Biodistretto del Montalbano, è l’ora dello sviluppo e degli investimenti per crescere. A quasi 10 anni dalla nascita del primo Comitato promotore, i Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano hanno fatto il punto della situazione in una conferenza stampa, aperta anche alle aziende agricole per evidenziare le tante opportunità che ancora ci sono. L’ambito del distretto del Montalbano copre il territorio che va dai Comuni medicei a Capraia e Limite, Lamporecchio e Vinci con una superficie totale bio pari al 33,79% e 157 aziende che fanno coltivazioni biologiche. "Per tanti agricoltori – ha detto Prestanti – si è avverato il sogno delle coltivazioni biologiche ed è importante sostenere la conversione dei terreni: ci sono tante idee di lavoro". Per Poggio è intervenuto il consigliere comunale Francesco Ricciarelli: "Le amministrazioni devono essere i primi venditori delle eccellenze enogastronomiche e culturali e dobbiamo far conoscere i bandi regionali per favorire l’aggregazione".

Alessandro Bandinelli, coordinatore del BioDistretto, si è soffermato sul fatto che alcuni Comuni non hanno ancora aderito e molte aziende – al di là dell’appartenenza o meno del proprio Comune al BioDistretto - potrebbero beneficiare di contributi e agevolazioni di bandi regionali. Poi c’è una ghiotta occasione: le aziende certificate bio (nel 2022 nel territorio del Distretto erano 158 a fronte delle 67 del 2016) avrebbero la possibilità di far entrare i loro prodotti nella filiera delle mense scolastiche perché c’è carenza di prodotti locali e biologici, così come manca una rete di mercati contadini locali. A tal proposito il sindaco Prestanti ha ricordato come la Qualita & Servizi (società che gestisce la mensa scolastica di numerosi comuni fra cui Carmignano) ha iniziato a tipicizzare i menu: "Potremmo valutare di proporre oltre all’olio extravergine, alla mortadella di Prato e fichi secchi già utilizzati, anche verdure, cereali, biscotti, frutta". E’ stato citato l’esempio di Montelupo Fiorentino che ha una mensa bio autonoma e gradita. Nel distretto, inoltre, mancano i frutteti e le aziende agricole in questo settore potrebbero ampliare il lavoro. Il BioDistretto ha 14 progetti in corso e può fornire, attraverso lo Sportello verde, tutte le informazioni alle aziende agricole sui bandi della Regione e dell’Ue.

M. Serena Quercioli