REDAZIONE PRATO

Mesi di stalking alla moglie. Braccialetto elettronico a un ispettore di polizia

Il gip ha deciso il processo immediato con il divieto di avvicinarsi alla donna o alla sua casa. Per sei volte l’avrebbe falsamente segnalata come detentrice di droga o responsabile di violenze.

Il gip ha deciso il processo immediato con il divieto di avvicinarsi alla donna o alla sua casa. Per sei volte l’avrebbe falsamente segnalata come detentrice di droga o responsabile di violenze.

Il gip ha deciso il processo immediato con il divieto di avvicinarsi alla donna o alla sua casa. Per sei volte l’avrebbe falsamente segnalata come detentrice di droga o responsabile di violenze.

Più volte si sarebbe appostato sotto la casa della moglie. Per sei volte avrebbe fatto segnalazioni anonime, e non vere, tramite Youpol (l’applicazione che permette una comunicazione immediata fra cittadini e Polizia di Stato) indicando la donna come detentrice di stupefacenti o responsabile di atti di violenza familiare. Le ha dato il tormento, per mesi, trasformandosi nel suo incubo. La notizia fa ancora più rumore, questa volta, perché lo stalker indossa la divisa: a finire nei guai, con l’accusa di atti persecutori nei confronti della moglie, con la quale è in fase di separazione, è infatti un ispettore della polizia di Stato di Prato. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico. Lo ha deciso il gip su richiesta della procura che ha anche ottenuto di mandare l’uomo a processo con giudizio immediato. A eseguire il provvedimento del gip è stata la squadra mobile della Questura di Prato.

L’ispettore (che nel frattempo è stato trasferito) non potrà avvicinarsi all’abitazione della moglie, alle pertinenze, al luogo di lavoro della donna né alle case dei familiari. Le indagini, secondo quanto riferisce il procuratore di Prato Luca Tescaroli, hanno permesso di accertare che l’uomo "in più occasioni si è appostato sotto la casa della donna e che per sei volte avrebbe fatto segnalazioni anonime e non vere con Youpol indicandola come detentrice di stupefacenti o responsabile di atti di violenza familiare".

Non solo. Il poliziotto avrebbe anche danneggiato l’automobile della moglie ‘graffiando’ la carrozzeria e bucandole una gomma. Ma l’elenco delle persecuzioni è lungo e variegato: l’uomo avrebbe anche suonato al citofono in orari inopportuni, senza farsi riconoscere. E poi telefonate notturne, mute, e pedinamenti. Non solo. L’ispettore le aveva studiate tutte per renderle la vita impossibile.

Dalle indagini è emerso che l’uomo avrebbe addirittura ceduto i dati personali della moglie impegnandola in numerose pratiche di finanziamento, costringendola a un surplus di stress e ansia: ogni volta alla donna toccava disdire e chiarire di non essere interessata quando veniva contattata dalle finanziarie. Insomma, un incubo dietro l’altro. Una serie di azioni studiate e realizzate per darle il tormento.

M. C.