Met: suona la Camerata. Un concerto tributo al grande Metastasio per festeggiare i 60 anni

Domenica le note dell’orchestra per ricordare la riapertura del teatro nel ’64. Con i versi del poeta per Vivaldi, Haendel, Pergolesi, Gluck e Mozart .

Met: suona la Camerata. Un concerto tributo al grande  Metastasio per festeggiare i 60 anni

Domenica le note dell’orchestra per ricordare la riapertura del teatro nel ’64. Con i versi del poeta per Vivaldi, Haendel, Pergolesi, Gluck e Mozart .

Anche la Camerata festeggia il 60° anniversario della riapertura del Teatro Metastasio, con un concerto in programma domenica alle 20.30: per l’orchestra sarà una specie di seconda inaugurazione della stagione dopo quella di ieri al Politeama. Titolo della serata proprio i versi del poeta Pietro Metastasio Se resto sul lido, Se sciolgo le vele, che fanno anche da titolo alla stagione 2024-2025. Coi suoi melodrammi Metastasio forgiò nella prima metà del Settecento un paradigma capace di imporsi immediatamente come sintesi perfetta fra poesia e musica. I suoi versi, intonati per più d’un secolo da tutti i compositori di teatro musicale, fecero della lingua italiana l’idioma della musica e degli affetti, condiviso in ogni angolo d’Europa, da Londra a San Pietroburgo, da Madrid a Dresda. Incoronato "Poeta cesareo" dal Sacro Romano Imperatore, Metastasio esercitò da Vienna un’influenza ineludibile su ogni letterato del suo tempo e impresse nell’immaginazione dei musicisti il senso della forma e del metro poetico messo al servizio di un costante richiamo alle finalità morali dell’arte. Le sue arie d’opera ci offrono un catalogo di umanità, ma anche di riflessioni sui doveri di ciascuno, ispirate agli exempla virtutum della storia antica, magistra vitae.

Il concerto, commissionato da Massimiliano Civica, il direttore artistico del Met, propone un percorso che dai più celebri compositori della prima metà del Settecento, Vivaldi, Haendel, Pergolesi, muove verso il gusto neoclassico rappresentato da Gluck e Paisiello e culmina nella seconda metà del secolo con l’arte di Mozart. Fin dalla più tenera età egli s’era nutrito dei drammi di Metastasio e nel nome del poeta romano offrirà al mondo, nell’ultimo anno di vita, la sintesi suprema del classicismo in musica con la Clemenza di Tito (1791), opera composta per celebrare l’incoronazione a Re di Boemia dell’Imperatore Leopoldo II, lo stesso che con il nome di Pietro Leopoldo e con il suo governo illuminato aveva fatto della Toscana il più civile e moderno degli stati europei. Le voci di due specialisti della musica settecentesca quali il soprano Silvia Frigato e il controtenore Filippo Mineccia saranno guidate dalla competenza stilistica di un direttore d’orchestra pratese, Simone Ori (foto), che con la Camerata ha da sempre un rapporto privilegiato. Il concerto celebrativo di Pietro Metastasio, ispirato e ospitato dal Teatro che porta il suo nome, offrirà al pubblico anche l’opportunità di ascoltare, per la prima volta in tempi moderni, un prezioso Duetto tratto dall’Antigono di Giovanni Paisiello (Napoli, 1785).

Da segnalare anche l’appuntamento a ingresso libero delle 18 al Ridotto del Met. con la conferenza dal titolo "Sogni e favole io fingo... Sogno della mia vita è il corso intero. Omaggio a Pietro Metastasio, Italiano in Europa". Carlo Sisi, illustre storico dell’arte e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, insieme ad Alberto Batisti, storico della musica e direttore artistico della Camerata, tratteggeranno un ritratto del grande poeta, ricostruendo il suo ruolo centrale nella cultura, nel pensiero e nelle arti del Secolo dei Lumi.