Metti una sera cena. E ti cattura il sorriso calmo di Pamela Villoresi nel ritrovo all’Art hotel Museum di amici e parenti, dopo essere stata ospite di "Verissimo". Recita in cinque lingue: italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo. Ha lavorato in più di 60 spettacoli di cui cinque con Strehler, al fianco dei più grandi attori italiani. Già nel consiglio di amministrazione del Metastasio e del Teatro Argentina Stabile di Roma, ideatrice e realizzatrice a Prato per l’Ateneo di Firenze del primo corso universitario Progeas per i mestieri organizzativi e promozionali dello spettacolo. Ha vinto numerosi premi tra cui due Maschere d’oro, due Grolle d’oro, due premi Ubu, uno alla carriera e uno per la Pace insieme a Ibrahim Rugova e al Patriarca di Gerusalemme, e la medaglia d’oro del Vaticano tra i cento artisti del mondo. E’ direttrice del teatro stabile di Palermo per il quinquennio 2019-2023.
Comincia così, nella sua serata pratese: "Qui ho trovato una recettività piena per la mia voglia di recitazione attraverso il Teatro Studio che a soli 14 anni mi consentì il debutto come protagonista nel Re nudo di Schwarz diretto da Paolo Magelli. Allora c’era molta attenzione ai giovani, che avevano accesso gratuito al teatro ed il respiro culturale di Prato cresceva notevolmente".
Oggi?
"Abito a Roma e non ho più elementi sicuri di giudizio".
Come vive la lontananza da Prato?
"Con il realismo di chi è chiamato altrove ad esperienze diverse e con la nostalgia delle amicizie di un tempo che coltivo ancora attraverso una chat comune dove ci sentiamo sistematicamente preceduti da una canzone degli anni nostri che, a scelta, in ordine alfabetico ognuno di noi pone come antefatto alla chiamata".
Attestati dappertutto, ora direttrice dello Stabile di Palermo: pensa mai a una chiamata da Prato?
"Non cammino mai con la testa rivolta all’indietro, cerco di costruire il futuro che dipende molto anche dalla volontà degli altri. La città che mi ha dato i natali resta per me un approdo sempre gradevole in cui mi trovo oggi a festeggiare antiche amicizie e affetti indelebili".
Roberto Baldi